22 / 25 APRILE 1993 |
Moto e vetture partecipanti. | |
LA SICILIA TRA SPORT E CULTURA CERCA UNA NUOVA IMMAGINE Il nome "FLORIO" sembra essere non solo patrimonio culturale siciliano, ma anche sorta di passepartout per aprire le porte di certi club esclusivi motoristici che delle auto d'epoca fanno ragione di vanto in tutto il mondo. Insomma, l'eredità del "Cavaliere" Vincenzo Florio è illimitata nel tempo, produttiva e prestigiosa e i frutti sono raccolti ancora da coloro che, come lui, credono nello sport e applicano la bella filosofia di offrire divertimento, passatempo e un pizzico di agonismo, fusi in manifestazioni che riescono a fare parlare di questa "Sicilia", tanto tormentata, positivamente e costruttivamente. La mitica "Targa Florio", con il suo alone di mondanità unito al piacere di correre fra aranceti e zagare, mare blu e montagne, con il rumore dei motori che si scaldano frammisto ai campanelli dei basti dei muli, ha insegnato e insegna ancora tanto agli appassionati organizzatori siciliani; manda un messaggio che dice come possa passare anche attraverso una competizione, purché qualificata, di automobili, la riabilitazione di una terra attraverso il riscatto della propria immagine. E oggi di immagine si parla molto, da quella pubblica a quella privata, dalla politica alla culturale e allora, quale migliore occasione per la Sicilia del "15° LA SICILIA DEI FLORIO - 5° GIRO DI SICILIA STORICO" per rilanciare l'isola, appunto, attraverso una immagine ludico-sportiva, legata al patrimonio turistico e culturale siciliano che affonda le proprie radici nella notte dei tempi, agli albori della civiltà, quella con la "C" maiuscola, mediterranea. Proprio nella tradizione mediterranea è da ricercare il connubio fra sport e cultura, quando sin dall'antichità greca con i Giochi Olimpici, accanto all'agone puro si ponevano delle implicazioni vagamente culturali. Sembrerebbe che il discorso vada troppo a ritroso per trovare una sua giustificazione d'essere nel tempo ma, ancora una volta, sarà sufficiente rifarsi alle nostre corse su strada per individuare quei contenuti che in occasione del "15° LA SICILIA DEI FLORIO - 5° GIRO DI SICILIA STORICO" ci faranno da spunto per cercare di spiegare cosa, in fondo, ci abbia spinto a parlare di automobilismo e di motociclismo in un contesto essenzialmente culturale. Il "GIRO DI SICILIA STORICO" coi suoi 1080 chilometri viene definito la Millechilometri del Sud, con un accostamento felice alla famosissima competizione stradistica " Millemiglia" che attraversa l'Italia da Brescia al Lazio e che in anni recenti è stata anch'essa rispolverata in veste di remake storico. Ebbene, la Sicilia ha una sua tradizione motoristica da difendere e da ricordare soprattutto ai più giovani, ai quali il nome dei Florio non dice più di tanto, mentre basta varcare le frontiere e giungere anche sin nel lontano Giappone, per constatare che là il binomio Targa Florio - Sicilia oltre che noto è anche importante e inscindibile. Ecco, vorremmo o meglio auspicheremmo, che anche per questa giovane manifestazione "LA SICILIA DEI FLORIO - GIRO DI SICILIA STORICO" giunta alla sua 15° edizione, si ripetesse il rituale scattato per la sua famosa "antenata". Certamente, ci vogliono dei concreti e validi presupposti, ma riteniamo che in buona sostanza essi non manchino. E' soprattutto l'aspetto "materiale umano" quello che fa da fondamento all'auspicio, quello sparuto"manipolo"di appassionati del Veteran Car Club Panormus malato di autentica passione per le auto d'epoca che un bel giorno di quindici anni fa decise di mettere la propria passionaccia da collezionisti al servizio di quegli amici che avrebbero desiderato trascorrere una piacevole vacanza, fra mondano e gusto del retro, sulle strade siciliane, così suggestive, a bordo di auto "del passato" remoto. Una volta decollata l'iniziativa il gioco era fatto, la schiera degli appassionati è andata sempre più infittendosi sino a varcare i confini dell' Isola per approdare anche all'estero. L'aggiunta poi di un pizzico di agonismo e l'allargamento alle moto d'epoca hanno completato un quadro di immagine sempre più preciso e delineato. La Sicilia, oggi più che mai, merita di essere conosciuta nella sua gente e nei suoi luoghi fantastici, dal mare alle montagne, dal desolato entroterra, ai ridenti borghi marinari, dal vulcano alle città barocche e ottocentesche, in una mistione che anche in noti slogan pubblicitari recita che in Sicilia "turismo è cultura". E diventa cultura persino lo sport, quando esso riesce a dare spazio alle escursioni, alle visite guidate, al contatto con le tradizioni e la gente, suscitando nell'osservatore esterno tanto stupore, compiacimento e ammirazione per una Terra e la sua gente, da provarne nostalgia appena lontano. La Sicilia è magica, riesce a riaffermare se stessa comunque, anche attraverso lo sport, specie quando questo è di qualità e parla il linguaggio della professionalità. (M.T.Menichctti). |