targa florio
TARGAMANIA!!!!!
SCARPE OVVERO CICCIO LIBERTO

TARGA FLORIO e scarpe??? ebbene sì, CICCIO LIBERTO cominciò la sua produzione di scarpe di piloti proprio con la Targa

Ecco l'inizio, come lo ricorda Ciccio ....

...la base di lavoro ...destro 44 sinistro 42 !!!...

,,, ed ecco il lavoro concluso.

Una panoramica dei lavori
Le "famose" tricolore.
Un po' di pubblicità negli States...
... non guasta !

BUON LAVORO ! CICCIO.

CICCIO LIBERTO. Ovvero le scarpe più veloci del mondo

CEFALÙ — «Le scarpe più veloci del mondo» è la scritta che si trova apposta su un quadro inviato a «Ciccio», l'artigiano di Cefalù, dal direttore della Renault per la Svizzera. Il quadro raffigura una scarpa che lo stilista cefaludese realizza per i piloti di FI e di altre specialità automobilistiche. In questo periodo, nella sua bottega, posta sul lungomare della cittadina turistica, sono pervenute alcune lettere e cartoline di ringraziamento da Maranello.
I saluti e le cortesie giunte da Casa Ferrari sono dovuti alla rapidità con cui «Ciccio di Cefalù» è riuscito ad inviare a Patrik Tambay e a Rene Arnoux le sue speciali «scarpe da 300 all'ora».
Ma, come se non bastasse, una simpatica francesina, ospite del Club Mediterranee, nei giorni scorsi gli ha portato una pagina di un diffuso rotocalco d'oltralpe con un servizio su gli «indirizzi segreti e preferiti da Henri Pescarolo», il notissimo pilota di FI, ora passato ad altre formule automobilistiche. Tra «les adresses» italiani citati dal pilota francese vi sono «un palazzo ed un calzolaio diverso dagli altri...». Gli unici indirizzi «segreti e preferiti» da «Venezia alla Sicilia» sono il «Cipriani» e «Ciccio di Cefalù».
Sì, proprio quello di un artigiano «che vi calza su misura» che viene definito «il calzolaio più straordinario della storia», ed è per questo che — si legge nel giornale — «il suo indirizzo è circolato tra i migliori esponenti dell' automobilismo». Pescarolo, inoltre, assicura che «Ciccio, decisamente, fa le cose per bene!».
Di questo ne sanno qualcosa i più famosi piloti dell'ultimo ventennio che hanno primeggiato dalle cronoscalate ad Indianapolis, dalla FI ai Rally ed in ogni altra specialità delle quattroruote.
Le scarpe di Ciccio si sono affermate su tutti i circuiti, piste o tracciati del mondo. Andretti. per diversi anni, nelle sue storielle gare di Indianapolis, ha «volato» con le scarpe realizzate a Cefalù. Niki Lauda, nell'anno dell'affermazione nel Campionato mondiale di FI con la Ferrari, ha calzato — e continua ad usare — le speciali calzature firmate da «Ciccio».
Per la conquista del tiratissimo Campionato mondiale di FI, edizione 1983, recentemente anche Tambay e Arnoux hanno fatto ricorso allo stilista siciliano.
Le prime scarpe da corsa «Ciccio», al secolo Francesco Liberto, le realizzò nel 1965, in coincidenza della 49' Targa Florio. Fu Claude Bourillot tra i primi a gareggiare con le scarpe dell' artigiano cefaludese dopo avere ammirato alcuni sandali e mocassini appositamente «creati» da Ciccio per l'attrice Michèle Mercier, in quel periodo sentimentalmente legata al pilota-industriale.
Successivamente fu la volta dei protagonisti delle più avvincenti edizioni della Targa Florio, allora prova valida per il Campionato mondiale marche.
Per non citare alcuni compianti campioni ricordiamo tra gli altri Elford, Vaccarella, Maglioli, De Adamich, Ickx, Andretti, Lauda, Pescarolo, Larousse, i rallisti Andruet, Munari, Tognana e Pregliasco, i «principi» delle cronoscalate europee: i fratelli Almeras e l'intramontabile Mauro Nesti. L' elenco potrebbe continuare per finire con i due ferraristi francesi Arnoux e Tambay.
Ciccio, per fare esplodere tutta la sua gioia, attende con ansia l'esito delle ultime due prove del mondiale di F1. Non sarà a dare gomitate nei box dei vari circuiti per farsi fotografare accanto ai suoi «clienti» in tutto il mondo. Egli rimarrà nel suo atelier di Cefalù, in attesa di dividere la sua giustificata gioia con gli amici più intimi. Una delle componenti che hanno contribuito a mantenere costante la sua notorietà in ogni angolo del mondo in questo lungo lasso di tempo, è stata la modestia e la originalità e qualità delle sue apprezzate crezioni.
Nonostante la perifericità della Sicilia e la sua permanenza nella cittadina normanna, Ciccio continua, a distanza di circa un ventennio, ad inviare in ogni angolo del mondo le sue scarpe da corsa. Oltre ad essere realizzate a mano, su misura, sono anche rivestite d'amianto per ragioni di sicurezza, risultando inoltre confortevolì e agevoli per gli angusti abitacoli delle monoposto. La perdita della validità del «mondiale marche» della Targa Florio non ha tagliato fuori l'artigiano cefaludese il quale deve le sue fortune sia alla corsa di Vincenzo Florio che alle francesine del «Club Mediterranee». Le prime creazioni di Francesco Liberto furono i sandali e i mocassini «comodi e leggeri» dai modelli e colori estrosi e stravaganti. La nota sarta Germana Marucelli e la giornalista e scrittrice milanese Mila Contini, in occasione delie prime edizioni del «Premio Cefalù Moda-Mare», intuirono le capacità creative del «bottier». Fu infatti il primo nome nuovo dei creatori di accessori di alta moda siciliani a partecipare alle sfilate di moda di Cefalù, suscitando l'interesse della stampa specializzata con originalissimi stivali rivestiti da «muccatura». Ciccio. nonostante abbia calzato i piedi di tante dive, preferisce firmare le scarpe da «300 all'ora».
E.C. da il GdS del 24/09/1983.