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![]() | L'AUTOMOBILISMO NELLE PAGINE DELLA GAZZETTA DELLO SPORT - 1934-1948 |
![]() | 1934. L'ingegneria automobilistica applicata alle vetture da corsa inventa soluzioni sempre più moderne. Achille Varzi affronta una curva al volante di un'Alfa Romeo della scuderia Ferrari con le ruote posteriori gemellate. Con sei pneumatici si intende migliorare l'aderenza dell'auto al terreno. La casa milanese realizza questa innovazione su proposta di Enzo Ferrari per le gare nei circuiti stradali. Negli anni Settanta sarà la Tyrrell, casa automobilistica inglese, ad adottare le sei ruote in Formula 1. |
![]() | 1935. Tra gli splendidi boschi del Nürburgring, Chiron e Brivio affrontano una curva prima d'essere costretti al ritiro... |
![]() | ... Tazio Nuvolari, viene cinto d'alloro... |
![]() | ... I tedeschi, certi della vittoria di una loro vettura, avevano preparato sul giradischi il loro inno nazionale. Solo all'ultimo momento trovano un disco con quello italiano |
![]() | 1935. Il 15 giugno, un mese e mezzo prima del trionfo al Nürburgring, Nuvolari infligge già un duro colpo all'industria tedesca togliendo a Stuck dell'Auto Union i record mondiali di velocità sul miglio e sul km lanciati (321 e 323 km orar!). Nuvolari, nella foto, compie l'impresa sull'autostrada Firenze - Mare con un'Alfa bimotore. Nel 1936 il «mantovano volante» conquista l'America. Vince la coppa Vanderblit sul circuito di Roosvelt Field. «Nivola» guida la corsa dal primo all'ultimo dei 75 giri (482 km). Durante la corsa due milionari promettono forti somme al pilota capace di superare l'italiano. Niente da fare, Nuvolari vince con 12' di vantaggio sul francese Wimille. La rivista «Time» gli dedica una copertina, la stampa americana lo definisce «l'uomo senza nervi», di ghiaccio. Arriva a New York e la gente va in delirio e il traffico si blocca. |
![]() | 1936. La rivalità tra Tazio Nuvolari e Achille Varzi continua a dividere l'Italia. Il 29 giugno 1936 la «Gazzetta» organizza il circuito di Milano. Cinquantamila persone, giunte da ogni parte con i «treni popolari», affollano il parco milanese, dove è stata tracciata una spettacolare pista. Nuvolari è al volante della fedele Alfa Romeo, Varzi guida una tedesca Auto Union. Alla partenza (foto) Varzi balza al comando della corsa, ma alla fine vincono il coraggio e l'irruenza tradizionali del mantovano. Nuvolari ha già 43 anni e i polmoni minati dai gas di scarico che è costretto a respirare. E un crudele destino attende «Nivola»: i suoi figli Alberto e Giorgio moriranno di malattia a soli 18 anni di età. |
![]() | 1936. Le quattro ruote conquistano l'Africa. Tadini (numero 24) è al volante di un'Alfa Romeo della scuderia Ferrari nel gran premio di Tripoli. Vince il tedesco Ermanno Lang alla guida di una Mercedes. Tadini giunge dodicesimo, primo degli italiani è Fagioli su Mercedes (quinto). |
![]() | 1937. Piero Taruffi e il costruttore Giuseppe Gilera posano accanto alla Gilera Rondine, un rivoluzionario modello di moto: aerodinamica avveniristica, 500 di cilindrata, 92 cavalli di potenza. Il 27 ottobre 1937 Taruffi stabilisce con la Rondine il record mondiale di velocità toccando i 274.181 km orari in un tratto dell'autostrada Milano - Bergamo. |
![]() | 1937. Il 25 ottobre 1937, sull'autostrada Francoforte - Darmstadt , il tedesco Bernd Rosemeyer, alla guida di una Auto Union, stabilisce i primati mondiali di velocità sul miglio e sul km lanciati facendo registrare la media di 406,3 km orari. Sono gli anni della grande rivalità tra Auto Union e Mercedes. Nel 1937 la Mercedes vince di misura la sfida tra le due case tedesche: 7 vittorie contro sei. |
![]() | 1938. Non c'è soltanto Monza in Italia a fare da richiamo per le sfide automobilistiche. Numerosi sono i circuiti cittadini. Ecco quello di Pescara dove partono in prima fila (da sinistra) Nuvolari su Auto Union e Lang su Mercedes. Vince Caracciola |
![]() | 1940. La grinta è quella del padre: Alberto Ascari, figlio di Antonio morto in gara nel 1925, debutta nell'automobilismo alla Mille Miglia del 1940. Lo tradisce una valvola della sua Ferrari 815. A Tripoli (a sinistra) guida una Maserati di cui è comproprietario Taruffi, rivale in corsa. Taruffi, vecchio volpone, consiglia ad Ascari la massima prudenza per «non rovinare il motore». Il giovane abbocca e giunge nono. |
![]() | 1946. Torino, coppa Brezzi di auto: Tazio Nuvolari, già cinquantaquattrenne taglia il traguardo sventolando verso il pubblico il volante della sua Cisitalia. Uomo chiuso, di poche parole, «Nivola» fa impazzire la gente con questi gesti da guascone dei circuiti. Sono imprese che mantengono viva nel tempo la leggenda del campione. |
![]() | 1947. La pista di Monza è distrutta. E il gran premio automobilistico d'Italia rinasce a Milano. Il percorso (3 km e mezzo) rasenta il perimetro della Fiera campionaria. Centomila persone si riversano nelle strade. Quei bolidi rombanti tra le case sono un ritorno alla vita... |
![]() | ... L'Alfa Romeo del conte Carlo Felice Trossi vince il gran premio d'Italia. Trossi guida la corsa dal primo all'ultimo giro tallonato dal compagno di scuderia Varzi. I due fanno gioco di squadra. Trossi è un personaggio estroso. E' un appassionato di motonautica e di aviazione. Muore di malattia a soli 41 anni nel 1949. Scriverà di lui Enzo Ferrari: «Con scanzonata disinvoltura faceva cose che altri avrebbero giudicato impossibili»... |
![]() | ... quattro assi del volante: da sinistra Ascari, Villoresi, Trossi e Varzi. |