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![]() | L'AUTOMOBILISMO NELLE PAGINE DELLA GAZZETTA DELLO SPORT - 1894-1933 |
![]() | 1894. Ecco la prima foto di auto pronte a sfidarsi a trenta all'ora! E'l'anno della prima gara della storia dell'auto (Parigi-Rouen di 126 km) che segnò il successo del motore a benzina sulla propulsione a vapore. Che differenza fra queste tre auto allineate alla partenza di una probabile sfida stracittadina in Francia e le attuali sofisticate auto della Formula 1 ! |
1906. I corridori del giro di Sicilia fanno rifornimento in un paesaggio lunare: non una pianta, non una casa, tanta polvere. Il giro, in otto tappe, è vinto da Gaietti davanti a Canna. In seguito, Vincenzo Florio preferirà i motori alle biciclette organizzando la Targa Florio, leggendaria corsa automobilistica. | |
Nel 1907 l'Italia guidata dal conte Scipione Borghese vince il raid automobilistico Pechino -Parigi. Dell'equipaggio fanno parte il meccanico Ettore Guizzardi e Luigi Barzini, giornalista del "Corriere della Sera» che dagli sperduti territori asiatici telegrafa al giornale splendidi articoli. Partiti da Pechino il 10 giugno i tre italiani arrivano a Parigi il 10 agosto dopo aver avventurosamente percorso 16 mila km attraverso la Mongolia, la Siberia, gli Urali, la Russia e la Germania. | |
1908 - 1912. Che problema cambiare le gomme! L'industria motoristica compie passi da gigante. E le corse cominciano ad entrare nel cuore della gente. A Brescia (a sinistra) osserviamo un rudimentale cambio di gomme durante la Targa Florio. Questa gara è poi trasferita in Sicilia: a destra vediamo una suggestiva fase tra Palermo e Termini Imerese. Le auto vanno forte anche in America: il gran premio di Indianapolis (sotto) diventa una classica. | |
1913. La Peugeot di Goux giunge seconda nel gran premio di Francia; i pneumatici, mai cambiati durante la corsa, sono italiani della Pirelli. | |
1921. L'Italia scopre una grande passione per i motori. Nasce Il G.P. d'Italia: lo si corre a Brescia (In foto la partenza) e vince il francese Goux... | |
... la Fiat 804 di Pietro Bordino, in testa nei primi giri, è costretta al ritiro... | |
... Enzo Ferrari corre la Targa Florio su Alfa Romeo. La corsa siciliana è dominata dalla Fiat del Conte Masetti | |
1925. E' Il 26 luglio ed è appena scattato (a sinistra) Il rombante carosello del gran premio di Francia a Monthléry : due fotografi arrampicati sullo steccato, le auto lanciate. L'Alfa Romeo di Antonio Ascari (n. 8) sta per balzare al comando della corsa... | |
... al 23° giro il dramma: Il bolide rosso di Ascari entra in curva a oltre 190 all'ora, sbanda, si capovolge. I soccorsi sono inutili, Il pilota muore... | |
... Antonio Ascari nasce a Sorga (Verona) il 15 settembre 1888. A 15 anni è apprendista meccanico in un'officina di Milano. Debutta nel 1911 guidando una De Vecchi nella 6 giorni di Modena. Nel 1922 passa all'Alfa Romeo (sopra e sotto): vince tre «Florio» consecutive dal 1922 al 1924, un G.P. d'Italia a Monza (1924) e un G.P. d'Europa a Spa (1925). | |
1927. La Mille Miglia è una rombante galoppata attraverso l'Italia. I bolidi sfrecciano su un ponte di barche del Po, prima di lanciarsi all'attacco del valichi appenninici. La corsa diventa un fatto di costume: la gente si riversa di notte sulle strade e attende che là luce dei fari squarci il buio. Si mobilitano divi e cineasti, letterati e artisti, principi e politici. L'«Equipe», il quotidiano sportivo francese, arriva a seguire la gara con 6 inviati ... | |
... la O.M. di Minoia e Morandi transita sulla Raticosa: Enzo Ferrari, in giaccone di pelle e berretto a visiera (a destra nella foto), assiste al passaggio. La prima Mille Miglia scatta da viale Rebuffone a Brescia alle 8 del mattino del 26 marzo. Molti giornali scrivono che pochi dei 77 concorrenti porteranno a termine quei 1600 km su strade insidiose e piene di buche. Ed invece arrivano in 53. Dichiara Giuseppe Morandi, vincitore in coppia con Nando Minoia: «Dopo aver superato una macchina non si vedeva più niente. Seguivamo i pali del telegrafo che venivano fuori dalla nube di polvere per sapere se c'era una curva». | |
1927. Tra palme e minareti Emilio Materassi (a sinistra) vince su Bugatti la terza edizione del Gran Premio di Tripoli. | |
1930. Come Tazio Nuvolari, Achille Varzi comincia dal motociclismo. Nel 1923, non ancora maggiorenne, è campione Italiano. Domina due gran premi delle Nazioni. Poi Varzi (a sinistra, durante la vittoriosa Targa Florio del 1930) passa all'automobilismo. E nel 1930, alla coppa Bordino di Alessandria, nasce la rivalità con Nuvolari: Varzi lo manda fuori pista e si scusa. Nuvolari (col femore rotto) risponde: «Ci rivedremo». | |
1932. Ecco i piloti per i quali l'Italia si spacca in due. Varzi corre prima per l'Alfa, poi passa alla Bugatti e ritorna alla casa milanese dopo una parentesi all'Auto Union. Sotto, Nuvolari, che corre per l'Alfa Romeo, inventa la «derapata controllata»: curvare sulle quattro ruote senza frenare. Nella Mille Miglia del 1930 Varzi comanda la corsa. Nuvolari lo incalza da vicino quando viene sera: allora spegne i fari e soltanto in vista del traguardo gli piomba al fianco, lo saluta con il clacson e va a vincere. | |
1932. «Quando corre Nuvolari mette a tutti paura perché il motore è feroce mentre taglia ruggendo la pianura»: così canterà Lucio Dalla. Il «mantovano volante» scalda il cuore della gente con imprese memorabili. A Montecarlo duella con Varzi ( a sinistra lo precede in curva)... | |
... Varzi segna il giro più veloce, ma è vittima di un guasto. E «Nivola» vola verso la vittoria. |