CENTENARIO 1906-2006
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Siamo nel duemila, le corse sono una noia e più sicure di prima,  ma per il centenario non si potrebbe tornare all'antico per regalare la vera targa a chi non l'ha mai vissuta? dal 2004 poi c'è anche il mondiale gt... prendiamo per esempio per il futuro il GP di Cagliari dell'anno scorso redskipper
Comunicato Stampa - Tra gli impegni principali del nuovo Consiglio Direttivo il "Centenario della Targa Florio" nel 2006 Tullio Lauria confermato presidente dell'A.C. Palermo 

Palermo, 14 marzo 2003 - Il nuovo Consiglio Direttivo dell'Automobile Club Palermo nel corso della prima riunione ha confermato Tullio Lauria come presidente del sodalizio per il quadriennio 2003-2007. Lauria, 58enne ennese, è già stato Commissario dell'ente dal '96 al '98 e presidente nel passato quadriennio. Il Consiglio Direttivo ha anche eletto due vicepresidenti, confermando nella carica il palermitano Salvatore Ingorgia e chiamando a suo fianco l'avvocato romano Antonio Marasco, presidente della Fondazione Targa Florio. Il consiglio è completato da Alessandro Battaglia, Gianfranco Mavaro, Nino Lo Presti, Edoardo Governale, Vincenzo Crescimanno e Michele Miano. Per l'Automobile Club Palermo, il quadriennio si preannuncia ricco di impegni importanti e prestigiosi, primo tra tutti il "Centenario della Targa Florio" che a maggio del 2006 festeggerà la "corsa più antica del mondo". A breve sarà definito il Comitato Organizzatore delle celebrazioni nel quale saranno coinvolti tutti gli organismi istituzionali, mentre sono già stati avviati proficui contatti con alcune Case automobilistiche legate alla storia della "Florio" ed interessate ad utilizzare questa importante ribalta. Ufficio Stampa A.C. Palermo 349/865.86.61

Mi sono recentemente recato a visionare di persona le condizioni del manto stradale del piccolo circuito delle madonie soprattutto il tratto fra cerda e bivio sclafani è in condizioni pietose.
nessun uomo sano di mente rischierebbe un prezioso prototipo anni 60/70 in quell'inferno.
credo che prima di lanciarci in progetti faraonici per la targa storica del centenario bisognerebbe
sensibilizzare gli enti e le persone giuste per "restaurare" filologicamente  il tracciato senza
snaturarne le caratteristiche peculiari.
Il problema va risolto al più presto anche per evitare figuracce come quella della targa AUTOSTORICHE 2001 quando porsche 908 e alfa 33 si sono beccate svariati chilometri di sterrato fra CALTAVUTURO e Scillato.
attendo una risposta e un segno di civiltà.    giuseppe cannata 

A tutti gli amici della Targa vi scrivo per informarvi che il tratto Cerda-Caltavuturo è stato finalmente ripristinato in maniera più che dignitosa, tale de permettere senz'altro il passaggio a velocità da gara delle vetture sport prototipo. Ciò è di buon auspicio per la riuscita dell'edizione 2003 della Targa Florio "la leggenda", organizzata da AC Palermo e Tmgr per il prossimo mese di Novembre.  Ciao a tutti! Giuseppe Cannata freddiecannos@yahoo.com
Oggi 2 Novembre 2003(sarà casuale?) ancora una volta abbiamo assistito all'ennesimo respiro d'agonia della Targa Florio.
Organizzatori, amministratori e burocrati, ancora una volta, hanno dimostrato incapacità nel trovare la giusta soluzione nella gestione di un patrimonio storico-sportivo che appartiene a noi tutti sportivi, siciliani e non.
Trovo inutile che diverse organizzazioni di varia appartenenza ed estrazione continuino ad organizzare la "loro" Targa con  evidenti limiti organizzativi ed economici, riempiendo il calendario di manifestazioni "povere e sterili" senza nessun tipo di contenuto. Non credano possa bastare invitare il big del passato di turno a far da apripista o sperar che "santo Nino", con la sua sempre benedetta presenza ,possa decretarne il successo.
Oggi ancora una volta abbiamo assistito a scene a dir poco penose. Mi trovavo a FLORIOPOLI, dopo la partenza dei "veri" partecipanti che lottavano per l'assoluto e dei "gitanti" della gara di regolarità, si assisteva ad un andirivieni nei due sensi di marcia di "piloti" a bordo di station wagon, Alfa 156 dell'organizzazione, auto rai, carri attrezzi etc., con scene che avevano del patetico, con tutti che sfruttavano la traiettoria ideale come dei provetti Elford... per aver il proprio piccolo momento di notorietà...
Al secondo passaggio, dopo l'ultima auto in competizione, mestamente, fra i sorrisini di scherno e di compatimento dei miei figli,  decidevo di andar via insieme alla maggior parte del poco pubblico deluso e amareggiato ancora una volta.
Non ho la presunzione di indicare quale possa essere la strada per la sopravvivenza, ma credo che un primo passo potrebbe essere l'affidare ad una sola organizzazione, competente  e con capaci strumenti organizzativi ed economici, in esclusiva,  la gestione del marchio "Targa Florio"  e del circuito delle Madonie, organizzando una sola volta all'anno una gara di velocità per AUTOSTORICHE da competizione e non di regolarità, magari con altri eventi di contorno, ma una sola gara; concentrando gli sforzi anche economici della pubblica amministrazione per un evento importante, con un sicuro richiamo di partecipanti di spessore e di pubblico.
Concludo con un'ultima considerazione: è offensivo non solo per il pubblico ma anche per i piloti (pochi)partecipanti stranieri pensare che ci si possa accontentare del poco (quasi nulla) offerto. Sergio Luca.
Carissimi amici siciliani,
mi permetto di intervenire sulla Vs. mitica gara in virtù dell' affetto che io nutro per essa.
Se non Vi riuscirà di organizzare la manifestazione in un' unica data non arriverete mai a rinverdire, sia pure solo come rievocazione storica, il suo mito.
Chi Vi scrive e' un assiduo partecipante prima dell' originaria Targa Storica fino al 1993 ed in seguito del Trofeo Florio meritoriamente rimesso in piedi dall' ASPAS  e dal TEAM PALIKE'.
Stante dunque la mia esperienza, vorrei far notare che mentre l' ACI  Palermo continua ad accumulare pessime figure  con il solo intento di non permettere ad altri di fare ciò che istituzionalmente sarebbe Suo compito, dei privati di buona volontà,e di sicuro sinceramente innamorati della Targa, da anni si dannano l' anima per tener viva la sua fiamma.
Nel 2003 ho potuto godere di un' ospitalità degna della Targa, di una capacità organizzativa messa in campo dalla famiglia Cirrito a prova di critiche, di una collocazione temporale ( Maggio ) perfetta, del piacere di partecipare ad una gara vera con i crismi  dell' ufficialità CSAI  e FIA , ufficialità confermata quest' anno dall' attribuzione  della validità del Campionato Europeo Rally.
Mi risulta , al contrario, che l' ACI ed i Suoi accoliti hanno prodotto un' esilarante pantomima cui mancava  soltanto l' allestimento a Floriopoli  di presepe ed albero di Natale, vista la
vicinanza della data prescelta ( Novembre)  alla ricorrenza natalizia.
La Vostra competenza e la Vostra sconfinata passione per lo sport automobilistico non merita di essere umiliata ed è per questo che Vi invito caldamente a mettere da parte le sterili incomprensioni ed a dare tutto il supporto possibile a coloro che alla luce dei fatti sono gli unici oggi in grado di organizzare una competizione degna di fregiarsi del nome di Targa.
Mi riferisco, naturalmente , ai vari  Cirrito, Bongiovanni, Imborgia, Pucci  ed ASPAS tutta, cui ancora una volta colgo l' occasione di ringraziare per la loro ospitalità, competenza,
gentilezza e tenacia nel non arrendersi al costante tentativo dell' ACI di usurpare la loro bellarealtà organizzativa.
Arrivederci nella Vs. splendida isola,  Mario Carafa.
1906-2006, CENTENARIO DELLA TARGA FLORIO, fra funerali e atti indegni...
Gli appassionati siciliani per decenni avevano atteso, invano, la realizzazione del mitico e nuovo circuito Targa Florio; che doveva sorgere su terreni a monte delle tribune di Cerda. Tutto ciò è rimasto soltanto un sogno grazie a tutti coloro, politici e non, che in 28 anni (1977) sono stati capaci di "costruire" soltanto chiacchiere e distintivi. Povero don Vincenzo Florio! Chi glielo avrebbe mai potuto predire che la "sua Targa", quella amata da tutto il mondo sportivo internazionale, quella dei Nuvolari e dei Varzi, quella dei Campionati Mondiali Marche; oggi, non è degna neanche di essere inserita come prova di Campionato Italiano Rally! Il prossimo anno sarà l'anniversario del centenario della Targa (1906-2006), la PIA ci ha accordato la validità, solo per il 2006, quale prova per il Mondiale Rally (ma senza acquisizione di punteggio), avremo nuovamente l'Europeo per Auto Storielle e ci saranno tante altre pompose manifestazioni per celebrare i funerali e la sepoltura definitiva della Targa Florio. Quando mi trovo a passare dalle tribune di Cerda sento un tonfo al cuore, mi fermo... guardo... ricordo... e dopo immagino che in quel luogo vi sia un museo, un albergo, negozi di souvenir, ristoranti, pizzerie, bar e infine una bella nuova pista a monte delle tribune. Ma eccovi l'ultima riprova dell'incapacità di gran parte di coloro che negli anni, di volta in volta e a vario titolo, hanno "curato" il patrimonio Targa Florio. Quanto sto per raccontarvi riguarda le tribune di Cerda, che fanno parte del territorio di Termini Imerese. Ecco i fatti: circa 2 anni fa, l'Alfa Romeo dovendo presentare alla stampa il suo nuovo modello 156 GTA, scelse come sito per detta presentazione proprio le tribune della Targa, in ragione del fatto che l'Alfa più di ogni altra casa automobilistica ha legato la propria storia sportiva a quella della Targa Florio. Infatti sin dagli anni '20 essa ci onorò con la presenza di sue vetture ufficiali e queste partecipazioni continuarono fino al 1975 con l'ultima vittoria di Vaccarella - Merzario a bordo della 33TT12. Ma torniamo ai fatti: gli addetti dell'ufficio marketing dell'Alfa facendo un sopralluogo mesi prima della data di presentazione della 156 GTA, si resero conto che la zona delle tribune era ridotta in uno stato di degrado vergognoso; per una questione di immagine decisero di realizzare una serie di lavori per accogliere al meglio possibile la stampa e i vari visitatori. Fu così che per volere e con i soldi di "gente venuta da Milano", si ristrutturarono i locali adiacenti la palazzina autorità e cronometristi per farne una adeguata sala stampa, si ristrutturò la tribuna accanto, si montarono delle pompe di calore, computers, gazebi e quant'altro potesse rendere accogliente quel luogo. Inoltre, dal museo di Arese (MI) giunsero una Alfa P2 (anni '20) e una GTA 1300 Junior (anni 70) per allestire un minimuseo, inoltre venne stampato del materiale per raccontare la storia che legò l'Alfa Romeo alla Targa Florio. Infine per nascondere il vergognoso stato in cui era ridotto lo "scheletro cannibalizzato" della palazzina autorità e cronometristi, l'Alfa fece realizzare un gigantesco telone di circa 50x30 m per coprire l'intera facciata della palazzina. Questo telone, per l'intera sua grandezza riproduceva una immagine fotografica in bianco e nero (anni 70) della zona di partenza-arrivo della Targa e poi su questa stessa immagine era stata montata una foto a colori della nuova 156 GTA. inserita nel contesto del poster come se stesse percorrendo quel tratto del circuito. Il risultato finale fu una gradevole gigantografia che dava pienamente l'idea della continuità nel tempo del rapporto tra la storia sportiva dell'Alfa e la Targa Florio.
Veniamo al dunque: poco tempo fa, transitando in macchina dalle tribune di Cerda e guardando quel grande poster, notai che la parte di esso che visualizzava la 156 GTA era stata ricoperta da uno strato orrendo di vernice nera!, non si trattava di un atto vandalico, ma intenzionalmente era stata cancellata la sagoma della 156 GTA, lasciando al contempo, perfettamente intatto tutto il resto del poster, un "lavoro" da far vomitare persino i porci! Informandomi in giro rie-
sco a sapere che i "burocrati di turno" avevano richiesto all'Alfa il pagamento di una onerosa tassa pubblicitaria per quella gigantografia; di contro, l'Alfa aveva risposto di non essere disposta ad onorare tale richiesta di soldi, lasciando liberi i suoi interlocutori di agire come meglio credevano. Questi burocrati, in seguito, decisero di "vandaliz-zare" nella maniera che vi ho raccontato quell'immagine, lo mi chiedo se non era più che giusto evitare di comportarsi così nei confronti di un'azienda che aveva speso dei soldi per ridare un minimo di decoro alla zona delle tribune; soldi da spendere e manutenzione del sito che dovevano essere a carico di coloro che per territorio e per competenza se ne sarebbero dovuti curare... Vedi Regione Siciliana, vedi Provincia di Palermo, vedi Automobil Club di Palermo e buon ultimo il comune di Termini Imerese.
Stai calmo, caro don Vincenzo Florio, non rivoltarti nella tomba! Alcuni ignoranti non sapevano che se alla Targa vennero a gareggiare piloti come Nuvolari, Varzi, Campari, Borzacchini etc., e dopo in tempi più recenti i vari Elford, Giunti, Marko, etc. fino al nostro mitico Nino Vaccarella (per 5 edizioni su vetture ufficiali Alfa e con 2 vittorie); lo si deve a quest'azienda che mise a loro disposizione vetture ufficiali per l'amore "centenario" per la Targa Florio... più di Ferrari... più di Porsche... più di chiunque altro! Oggi, finalmente, li abbiamo ringraziati per tutto quanto l'Alfa ha fatto in nome della Targa, in segno di riconoscenza gli abbiamo prima chiesto dei soldi e dopo vandalizzato una icona, un simbolo che onorava le tribune di Cerda e rinverdiva il mito della Targa Florio.
Un telone che era lì per coprire le nostre vergogne, per mascherare la nostra trentennale "sonnolenza" e la nostra totale incapacità. La storia dell'automobilismo in Sicilia l'ha scritta un uomo che si chiamava Vincenzo Florio, la storia della Targa Florio l'ha fatta "in primis" una casa costruttrice di automobili che sì chiama Alfa Romeo, la Targa Florio l'hanno distrutta una serie di esseri inutili, come questi ultimi! Mi auguro che nel 2006, in occasione delle varie manifestazioni che si faranno per celebrarne il centenario (1906-2006), l'Alfa si rifiuti di portare a Cerda le proprie macchine storielle, perché non siamo degni di questo regalo.
Chiedano scusa coloro che hanno il dovere di farlo e realizzino un monumento in onore dell'Alfa Romeo accanto a quello già esistente di Don Vincenzo Florio. Per quanto riguarda quella gigantografia (ormai sfigurata e inguardabile) mi auguro che provvedano a rimuoverla, così lasceranno godere gli astanti della deprimente visione dello scheletro cannibalizzato di quella palazzina che in un tempo lontano era riservata alle autorità e ai cronometristi. Addio Targa Florio, e rivolgendomi a lei, caro don Vincenzo, spero che "vossia" ci scuserà, se potrà... Lei meritava di essere ricordato con la realizzazione di una nuova pista degna di portare il suo nome, la sua Targa e i suoi luoghi simbolo meritavano di essere elevati al rango di "monumento storico dello sport automobilistico mondiale". Le tribune oggi sono soltanto dei ruderi e senza futuro, ma grazie a Dio con tante laboriose api attorno pronte a succhiare anche l'ultima goccia di nettare. Nel maggio del 2006 farai cento anni e si celebreranno sontuosi funerali, avrai una degna sepoltura finale e alla tumulazione saranno presenti tante autorità che avrebbero avuto il potere per "agire", ma che forse ci racconteranno "nuovi grandi balle", ci conforteranno con i lori discorsi commemorativi e ci racconteranno di nuovi futuri progetti megalomani. Mi auguro che alla fine di ogni discorso, quando il sipario calerà, non ci sia nessuno per battere le mani a tutti questi "attori", vecchi e nuovi, del Teatro dei Pupi. Addio Targa, una lacrima scenderà sul viso di chi ti ha voluto bene; nascosto da qualche parte ci sarà don Vincenzo Florio con accanto le macchine e i piloti, i grandi e i piccoli, i vivi e i morti, tutti coloro che con le loro gesta hanno scritto le pagine della tua storia.
Ninni Rosone.