targa florio
TARGAMANIA!!!!!

BUONFORNELLO L'ERRORE !

La questione, parzialmente sopita,  riemerse nel 2006 quando, nei festeggiamenti del centesimo anno di nascita della Targa Florio si continuò a sostenere che la partenza della Targa avveniva sul rettilineo di Buonfornello (contrada del Comune di Termini Imerese) e non su quello di Campofelice di Roccella (contrade 14 salme e Pistavecchia). C' è una differenza di 4 km., ma è una questione di puntiglio storico !
RIDATECI L'ANIMA E LA MEMORIA

L'invasione avanza come uno tsunami.
Nel 1906, quando dall'America arrivava l'oro, frutto del lavoro dei nostri emigrati, Campofelice ha ospitato le "Tribune di Campofelice" e non di Buonfornello, per la Targa Florio. Luogo nel quale tutta la kermesse mondiale ha potuto ammirare il : fascino di una grande corsa dalle montagne al mare. Un evento anche di grande eleganza.
Campofelice di Roccella, un territorio da difendere, con le unghia e con i denti. Questo è quello che sostengono gli sportivi di razza italo-americani di Campofelice. Come tutti sanno, sabato 6 Maggio 2006 ricorre il centenario della Targa Florio, pertanto tutti i comuni che fanno parte del circuito storico si sono riuniti per programmare i festeggiamenti.
Campofelice, a detta di un noto ex-campione (adorato come una Madonna), in tale paese è assente la passione sportiva. Ad onor del vero ciò si verifica perché i vecchi appassionati sono quasi tutti emigrati negli Stati Uniti d'America e nel resto del mondo.
Di tale grande evento stanno tentando di appropriarsene alcuni capi popolo strattonando la "coperta", questo l'afferma un inferocito sportivo di razza, diverso dai detentori di verità storiche che non corrispondono al vero, e di sportivi improvvisati.
"La mamma dei cretini è sempre incinta" per cui assistiamo inorriditi alla diffusione di pubblicazioni, libri, ecc... promosse dagli organizzatori privati, provinciali e regionali e da parte dei comuni del circuito i quali pubblicano notizie storiche non veritiere, che offendono la memoria storica della Targa Florio.
Chissà per quali ragioni si vuole occultare il territorio con i suoi cinque chilometri di rettilineo esistenti nelle C.de Pistavecchia e 14 Salme, nelle quali dal 1906 al 1910 (nel 1908 ci fu il terremoto di Messina ma la gara si fece ugualmente) ha ospitato le tribune e i bolidi di partenza e arrivo; due capannoni di legno lunghi 180 metri, un ristorante, un cavalcavia di legno e un pronto soccorso curato dalla Croce Rossa Italiana, una sala stampa e un telegrafo internazionale (nel 1906 l'unico telegrafo internazionale in Italia era a Milano) da Campofelice un colpo di cannone annunciava l'entrata nel rettilineo di C.de 14 Salme e Pistavecchia ove erano collocate le tribune.
Il primo Grande Circuito delle Madonie passava dai seguenti centri: Campofelice come capo fila. Cerda, Caltavuturo,Scillato,Polizzi,Castellana,Petralia Soprana e Sottana, Geraci, Castelbuono, Isnello, Collesano. Per cui non si capisce il perché le tribune nate a Campofelice si vogliano attribuire a Buonfornello (piccola frazione del comune di Termini Imerese)
A dividere il territorio è il Fiume Grande, confinante con quattro case di Buonfornello, ove esiste Himera e il Tempio della Vittoria inizia il territorio di Termini Imerese nella Valle del Torto nella quale esiste la stazione di Cerda e le attuali Tribune.
Allora perché questa grande confusione a scapito del nostro territorio?
Questa piccola cosa che ha il sapore di una vendetta stracarica di odio trisecolare e forse più (vedi libro "principi sotto il vulcano" di Raleigh Trevelyan) ha fatto arrabbiare il popolo e gli sportivi di razza Made in Campofelice.
Il rettilineo è stato lo snodo principale attraverso il quale i piloti davano libero sfogo all'acceleratore toccando velocità notevoli ed esaltando i tifosi presenti dal versante di Cefalù e dalla Sicilia Orientale. Chi sono questi registi invisibili?
Che hanno strozzato la vera storia della corsa più famosa del mondo a danno della "Bella senz'anima" quale è Campofelice, per cui chiediamo di ridarci l'anima e la memoria a questo bel territorio.
Nel 1900 si dice: "Il Paese languirebbe nella miseria se dall'America non affluisse l'oro, frutto del lavoro dì tanti onesti e laboriosi contadini, che abbandonando le proprie famiglie si sono recati per trovare una nuova Terra per la loro attività" lasciando il cuore a Campofelice. Oggi con grande amarezza notiamo che montagne di carte stampate riportano notizie non complete a riguardo, ma le foto parlano.
Il nostro caso somiglia ad una foto scattata a Catania sullo sfondo dell'Etna e lo storico di turno scambia l'immagine di Catania con l'Etna con un'altra foto di Napoli ed il Vesuvio, una foto scattata a Campofelice si scambia per una foto di un altro territorio: Buonfornello. Come si può definire questo fenomeno? Una risposta ci viene data da qualche concittadino. Campofelice soffre di una specie di Maledizione di tre secoli fa (a detta del poeta Cirincione lo definiva "U piccata da scecca") quando il principe di Roccella Don Gaspare La Grutta, costruttore del paese, il 18 Dicembre 1699 ottenne dal re Carlo II la licenza di poter fabbricare il "Feudo di Roccella" e la costruzione di Campofelice -fissata la palettatura del nascente territorio, tre Comuni viciniori: Cefalù, Collesano e Termini Imerese. Si sono ribellati per rassegnazione di un pezzo del loro territorio concesso al Comune.
"Questi gli fecero vedere i sorci verdi al Principe Gaspare La Grutta".
I! territorio ad oggi continua ad essere martoriato da mille soprusi,menzogne e segreti. Ad opera di verità, Buonfornello non ha nulla a che spartire con il rettilineo di Campofelice che per ben nove chilometri fa parte del territorio; per cui la stessa uscita dell'autostrada PA-CT-ME non si sa per quali ragioni misteriose l'ANAS, l'abbia intestata a Buonfornello, frazione al confine col Fiume Grande che funge da limite di confine.
Altro linciaggio del territorio inficiato al cuore di un popolo, che ama il proprio territorio, dal ministero dell'interno,ne combina una molto grossa: allo svincolo dell'autostrada autorizza senza alcun controllo la costruzione di una caserma della Polizia Stradale ed anche questa viene intestata e registrata come P.S. di Buonfornello, invece che C.da Pistavecchia di Campofelice di Roccella, lungo la S.S.113 esistono cartelli voltastomaco, con la scritta Polizia Stradale di Buonfornello e la segnaletica dal bivio di Cerda e in altri svincoli non esiste l'indicazione del Comune; anche sulle pagine bianche è citata detta frazione ma il prefisso telefonico è quello del distretto di Cefalù cioè 0921, invece quello di Buonfornello è 091.
La posta viene servita dall'ufficio postale di Campofelice, di conseguenza le bollette di Telecom,E.N.E.L. vanno a confondere un territorio che dopo tre secoli torna al mittente?
A rinfrescare le menti degli stranieri, villeggianti e paesani arriva l'evento del centenario della Targa Florio, ultimo linciaggio del territorio di Campofelice di Roccella ed il danno d'immagine è veramente grande,  grosso ed infuocato!
C'è qualcuno disposto a toccarlo? L'invasione avanza come uno tsunami. Ancora, anche la Croce Rossa Italiana di C.da Pistavecchia sull'elenco telefonico risulta in C.da Pistavecchia a Buonfornello, il solito ritornello che i nostri amministratori e politici non vedono, non sentono, questi ultimi linciaggi storici di un grande evento che dopo l'ANAS, l'ENEL, Telecom, il ministro dell'interno, la regione, la provincia, gli enti locali e l'Automobile Club di Palermo ignorano di ignorare l'identità di un popolo è il più grande colpo al cuore a tutti gli sportivi di razza duramente provati per tanta indifferenza che serpeggia tra gli organizzatori della kermesse del Centenario che si appresta a festeggiare il grande circuito delle Madonie ideato da quel piccolo uomo qual è stato Vincenzo Florio, pioniere siciliano.
Ecco perché nella vita c'è sempre qualcuno che strattona con forza "la coperta" e si appropria indebitamente della storia e la memoria di un popolo, di questo evento mediatico che segnerà per sempre la fine di Campofelice. Ma i cittadini e gli sportivi di razza non ci stanno e chiedono solo un po' di luce e di giustizia!
(Gaetano Messina)

1907

1907

1908