A.C. 

Le origini della AC risalgono al 1903, quando il giovane ingegnere John Weller e il ricco macellaio John Portwine decisero di associarsi per iniziare la costruzione di autoveicoli. La società prese il nome dal furgoncino per trasporto merci a tre ruote 'Auto - Carrier' costruito tra il 1905 e i1 1914. Del furgoncino fu annunciata nel 1908 una versione per passeggeri che debutterà però solo nel 1913. AI termine della I Guerra Mondiale, l'AC lanciò una serie di vetture equipaggiate con motori originali della Casa a 6 cilindri in lega leggera. Si trattava di motori da 1991 cm3 con albero a camme in testa, rimasti in produzione dal 1919 al 1963. Nel 1921 i due fondatori abbandonarono la guida dell'azienda, che passe nelle mani di S.F. Edge. Con Edge le vetture AC si imposero in campo agonistico, ottenendo affermazioni di rilievo (record di durata, Rally di Montecarlo del 1926). Accanto ai successi sportivi si andava tuttavia profilando una profonda crisi finanziaria che, nel1929, portò alla liquidazione dell'azienda, presto rilevata dai fratelli Hurlock. La acquisizione della AC da parte dei fratelli Hurlock ebbe come conseguenza la resurrezione dell'affidabile motore a 6 cilindri, montato su un telaio intelligentemente aggiornato. La AC del dopoguerra, pur presentando una linea interessante, utilizzava tuttavia ancora una arcaica sospensione anteriore a molle a balestra. Fu soltanto con l'apparizione della Ace nel 1953 e della sua discendente Cobra che il nome della AC raggiunse notevole popolarità. Dalla Cobra deriva poi la 428 del 1967, che fu vestita elegantemente da Frua e fu rimpiazzata nel 1974 dalla 3000 ME a motore posteriore. All'inizio degli anni Ottanta, la AC aveva praticamente smesso di costruire vetture ma, nel 1984, si è sparsa la voce che la marca avrebbe ripreso a funzionare, forse mettendo in produzione la AC Ghia, una vettura sportiva aerodinamica commissionata dalla Ford come studio di stile.

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 A.C. Monthlery 2 litri - 1927