88^ TARGA FLORIO

19/21 novembre 2004

1
FIAT PUNTO ABARTH S 1600  - PAOLO ANDREUCCI / ANNA ANDREUSSI
KM.  629,390
2 tappe - 12 prove speciali - iscritti 64 partenti 59 classificati 34

2
FIAT PUNTO ABARTH S 1600  - BASSO / DOTTA
3
CITROEN C2 S1600  - ROSSETTI / DE ANTONI
4

RENAULT CLIO S1600  - DALLAVILLA / DE LUIS

5

FIAT PUNTO ABARTH S 1600  - BIZZARRI / BOSI

6

MITSUBISHI LANCER EVO VII  - GUAGLIARDO / CONSIGLIO

7

FIAT PUNTO ABARTH S 1600  - CALDANI / D'ESPOSITO

8
FIAT PUNTO ABARTH S 1600  -  GAMBA / RUFFINI
9

MITSUBISHI LANCER EVO VI  - PLANO / "DAVIS"

10

MITSUBISHI LANCER EVO VII - SICILIA / CAMBRIA

11Proh - Migliore (Mitsubishi Lancer Evo VIII)
12D'Innocenzo - Cometti (Mitsubishi Lancer Evo VII)
13Granata - Delle Vedove (Mitsubishi Lancer Evo VII)
14Ambrosioni - Sbalanca (Mitsubishi Lancer Evo VI)
15Cassata - Lusco (Renault Clio Williams)
16Bertolotti - De Mela (Mitsubishi Lancer Evo VII)
17Quintino - Monteleone (Renault Clio Williams) 
18Amendolia - Di Dio (Peugeot 206 RC)
19Insarauto - Mirenda (Renault Clio Williams)
20Mazzola - Martorana (Peugeot 106 Rally) 
21Tripolino - Di Lorenzo (Citroen Saxo)
22Purpura - Giunta (Honda Civic Type R) 
23Sabatino - Guarino (Peugeot 106 Rally)
24Di Prima - Ravetto (Renault Clio Williams)
25Arceri - Saja (Peugeot 106 Rally)
26Lo Baido - Arcabascio (Peugeot 106 Rally)
27Mazzola - Misuraca (Peugeot 106 Rally) 
28Firaux - Carnevale (Peugeot 106 Rally)
29Lucia Zambiasi - Cicognini (Renault Clio Williams) 
30Li Fonti - Corso (Peugeot 106 Rally)
31Di Franco - Galfano (Renault Clio)
32Barreca - Barreca (Peugeot 106 Rally) 
33Silvia Micheletti - Milza (Peugeot 206 RC)
34Li Fonti - Vasco (Fiat Stilo Abarth)
Re ANDREUCCI è tornato sul trono della Targa, ancora una volta, la seconda consecutiva e la terza della carriera. Davanti a lui si sono inchinati, uno dopo l'altro, campioni come Basso, Rossetti, DALLAVILLA, ma anche due outsider del calibro di Cunico e Riolo, che in questo fine settimana non hanno fatto bene i conti con le insidie dei tornanti madoniti. ANDREUCCI ha strappato con i denti il successo all'edizione numero 88 della Targa Florio. Ha lottato fino alla fine sul filo dei secondi. Ha sfidato pioggia, nebbia e perfino l'influenza, poi ha esultato sul traguardo posto al Belvedere di Termini Imerese. Il Campionato Italiano Rally si è concluso così, con una doppietta delle Fiat Punto Abarth, che tornano a casa con primo e secondo posto, sette vittorie su undici prove disputate e altre tre auto nelle prime posizioni assolute. Lo spettacolo c'è stato, anche senza lo scoppiettio del motore Subaru di Andrea Navarra, che ha preferito rinunciare alla Targa, visto che il titolo tricolore l'aveva già messa in tasca con due gare d'anticipo. La coppia Andreucci - Andreussi ha vinto quattro delle sei prove speciali disputate ieri (sei in tutto contando anche quelle di sabato), si è arreso nelle ultime due, ma il vantaggio accumulato nel corso della gara è bastato per regolare Giandomenico Basso e Luca Rossetti. Il campione italiano 2003, lucchese doc ma ormai siciliano a tutti gli effetti (ha avuto la cittadinanza onoraria di Scillato e Santa Teresa Riva) è balzato in testa alla gara dopo la quinta prova speciale della prima tappa, mantenendo la prima posizione sino alla fine. Ieri si è imposto sulla «Collesano», poi ha fatto sua la «Scillato» ripetendo la doppietta anche nelle due prove speciali successive. Con mezza vittoria in tasca, il pilota di Castelnuovo Garfagnana ha allentato la presa. Ma per gli avversari non c'è stato ugualmente niente da fare. Rossetti ne ha approfittato, vincendo le ultime due prove. Basso non è stato in grado di fare altrettanto, e alla fine è riuscito a conservare la seconda piazza per appena un secondo e mezzo. La Citroen C2 di Rossetti si è fermata al terzo posto, mancando un successo che per la casa automobilistica francese non è mai arrivato nella gara siciliana.

L' 88° rally Targa Florio, undicesima e ultima gara del tricolore, è stata vinta per il secondo anno dalla coppia ANDREUCCI - Andreussi (Punto Abarth). La Fiat fa doppietta con il 2° posto a 50"8 di Basso-Dotta (id.) che hanno resistito al ritorno della Citroen C2 di Rossetti (52"3), leader nelle prime fasi di gara.
 

Targa Florio, di corsa verso il centenario Cunico e Andreucci star sulle Madonie.
PALERMO, (fmu) «1906-2006: di corsa verso il... centenario». Ecco coniato lo slogan della cara vecchia Targa Florio, orgoglio e vanto della Sicilia non solo sportiva, che sabato e domenica accenderà i motori per l'edizione numero 88, ma che già guarda con eccitazione al grande traguardo del secolo di vita. «Sarà un evento grandioso»,ha assicurato il presidente dell'Aci, Tullio Lauria, forte anche del sostegno economico della Regione, della Provincia e del Comune di Palermo, dopo anni di patimenti che avevano finanche messo in forse il futuro della corsa automobilistica più antica del mondo. E, anzi, c'è di più: l'assessore regionale allo Sport, Fabio Granata, proprio ieri nel corso della conferenza stampa di presentazione - ha annunciato «che la promozione mondiale della Sicilia per l'anno 2006 sarà interamente incentrata sulla Targa e sulla tradizione dei Florio». Un grande impegno per un grande evento che - così trapela dalle bozze di programma - convoglierà nell'Isola il meglio dell'automobilismo internazionale, i piloti e le Case che della Targa Florio avevano fatto la «corsa più bella del mondo».
Sospesa tra un passato prestigioso e ingombrante, e un presente che riesce a ritagliarsi un posto al sole anche se a costo di dover sgomitare con la concorrenza, la corsa madonita si appresta intanto a celebrare la sua 88a volta chiudendo la stagione dei rally «tricolori». Ultima di undici prove, costretta a rinunciare al leader Andrea Navarra e alla sua Subaru Impreza, che il doppio titolo italiano (piloti e costruttori) hanno già messo in cassaforte, la Targa Florio si presenta comunque quanto mai ricca di interesse e di spunti tecnici. Perché in Sicilia piomberanno le Fiat Punto Super 1600, vincitrici di quattro prove su asfalto (Ciocco, Mille Miglia, San Martino e Alpi Orientali), la Renault Clio S1600, prima in un'occasione (Salento), e la nuova Citroen C2, brillante protagonista del finale di stagione.
Sono 64 gli equipaggi iscritti, tra i quali - oltre a Lucia Zambiasi (Clio Williams), Patrizia Sciascia (Clio) e Silvia Micheletti (Peugeot 206) che si giocheranno allo sprint il titolo nazionale - alcuni degli specialisti più affermati. Apre la lista la Fiat Punto Abarth Super 1600 ufficiale del toscano Paolo Andreucci, primo sulle Madonie lo scorso anno e nel '97, seguita dalla vettura gemella del trevigiano Giandomenico Basso, primo quest'anno in tre delle sei prove su asfalto disputate, e dalla Renault Clio S1600 di Andrea Dallavilla, vincitore a giugno del Rally del Salento. Subito dietro la Citroen C2 di Luca Rossetti, che tenterà di iscrivere il nome della Casa francese per la prima volta nell'albo d'oro del rally palermitano. Il numero 5, così  come cinque sono le le vittorie riportate alla Targa, lo avrà Gianfranco Cunico, grande conoscitore delle tortuose stradine madonite : il suo primo successo è datato 1983 con la Lancia Rally, poi il vicentino ha trionfato nel '93, '94, '96 e '99. Tra gli outsider ci saranno le altre Punto S1600 di Bizzarri, terzo al Sanremo, Gamba e Caldani, e le Mitsubishi Lancer Evo VIII di Proh, Bertolotti e D'Innocenzo. Ma gli occhi del pubblico siciliano saranno puntati soprattutto sul cerdese Totò Riolo, che mira a riscattare l'amaro ritiro dello scorso anno con una Peugeot 306 Kit, vettura con la quale si è imposto nel 2002: «Correre in casa sarà sicuramente un vantaggio - dice il «gioielliere volante» che è reduce dalla vittoria di classe alla 6 Ore di Vallelunga - però misurarsi con i migliori d'Italia non facilita certo le cose, anche se rende più avvincente la competizione».
La pattuglia dei piloti siciliani può contare anche su Mimmo Guagliardo (Mitsubishi Lancer), primo degli isolani lo scorso anno, Filippo Vara, che debutterà con una Renault Clio Super 1600, Maurizio Plano, Michele Merendino, Calogero Sicilia, Mario La Barbera, Natale Oieni e Francesco Granata, tutti con le Mitsubishi, Marco Savioli, Leonardo Caranna ed il giovane scalatore Luigi Brucc6oleri con le Renault Clio. Per loro una sfida nella sfida: perché alla Targa, come al cuore, non si comanda. (da il GdS del 17/11/2004).
Targa Florio, il via da piazza Politeama Riolo ci riprova con la Peugeot del 2002.
PALERMO, (fmu) La Targa Florio si riappropria di Piazza Politeama. Sarà infatti il «salotto buono» del capoluogo, che negli anni Ottanta venne definito come la più suggestiva sede di partenza dei rally tricolori, ad ospitare il via della storica corsa madonita. L'appuntamento è per venerdì 19 novembre alle 21,30, quando i concorrenti si raduneranno proprio a piazza Politeama e davanti al sontuoso teatro progettato dall'architetto Giuseppe Damiani Almeyda partiranno in ordine decrescente per raggiungere il Parco Chiuso di Termini Imerese. Le vere ostilità, dopo la sosta notturna, cominceranno l'indomani mattina alle 8,01 con tre passaggi sulle prove di «Montemaggiore» (22,40 km) e «Targa» (17,82 km da VILLAUREA a Sclafani Bagni) e ritorno a Termini Imerese (ASI) alle 19 per la conclusione della prima tappa, ma il ritrovo al centro di Palermo radunerà sicuramente migliaia di persone e ridarà alla Targa Florio un tocco di «belle époque». Tanti altri, secondo tradizione, si distribuiranno invece sui tornanti del tormentato e selettivo percorso, soprattutto nella seconda e decisiva tappa domenicale del 21 novembre che prenderà avvio alle 7,31 sempre dal Parco Assistenza dell'ASI e si concluderà al belvedere di Termini alle 15 dopo sei prove: «Scillato» (9,98 km), sul «piccolo circuito», e «Collesano» (16,58 km da Collesano a Lascari), da affrontare tre volte.
Prova conclusiva del campionato italiano rally, l'88a Targa Florio avrà due assenti di riguardo: Andrea Navarra ha già conquistato il titolo piloti e la Subaru quello costruttori, motivo per il quale hanno rinunciato alla dispendiosa trasferta siciliana. Ma la corsa si presenta ugualmente ricca di interesse e spunti tecnici. Protagoniste assolute saranno le vetture della categoria Super 1600, sconfitte nella corsa al titolo, ma sempre vincitrici nelle precedenti prove su asfalto del CIR. Gli elementi di interesse stanno tutti nell'allargata lotta tra le Fiat Punto di Paolo Andreucci, vincitore della passata edizione sia del CIR che della Targa, e Giandomenico Basso, primo quest'anno in tre rally, le Renault Clio di Andrea DALLAVILLA, vincitore al Salente, e Gianfranco Cunico, il pilota in attività ad aver vinto il maggior numero di Targa Florio, ben 5, e fresco del secondo posto al Rally di Sanremo, e la promettente Citroen C2 di Luca Rossetti. A far da guastafeste ci penserà il cerdese Totò Riolo, al via con una Peugeot Maxi 2000, la stessa vettura con la quale si aggiudicò la gara di casa nel 2002. Completano l'elenco provvisorio dei protagonisti (le iscrizioni si chiude no domani) le altre Punto S1600 di Bizzarri, Gamba e Caldani e le Mitsubishi Lancer Evo VIII di Luca CANTAMESSA ed Alex Proh e l'Opel Astra di Vescovi campione nel Gruppo N2 «due ruote motrici».
(da il GdS del 11/11/2004).
ANDREUCCI rimane il re della Targa Florio Il toscano concede il bis davanti a Basso
TERMINI IMERESE. Re ANDREUCCI è tornato sul trono della Targa, ancora una volta, la seconda consecutiva e la terza della carriera. Davanti a lui si sono inchinati, uno dopo l'altro, campioni come Basso, Rossetti, DALLAVILLA, ma anche due outsider del calibro di Cunico e Riolo, che in questo fine settimana non hanno fatto bene i conti con le insidie dei tornanti madoniti. ANDREUCCI ha strappato con i denti il successo all'edizione numero 88 della Targa Florio. Ha lottato fino alla fine sul filo dei secondi. Ha sfidato pioggia, nebbia e perfino l'influenza, poi ha esultato sul traguardo posto al Belvedere di Termini Imerese. Il Campionato Italiano Rally si è concluso così, con una doppietta delle Fiat Punto Abarth, che tornano a casa con primo e secondo posto, sette vittorie su undici prove disputate e altre tre auto nelle prime posizioni assolute. Lo spettacolo c'è stato, anche senza lo scoppiettio del motore Subaru di Andrea Navarra, che ha preferito rinunciare alla Targa, visto che il titolo tricolore l'aveva già messa in tasca con due gare d'anticipo.
La coppia Andreucci - Andreussi ha vinto quattro delle sei prove speciali disputate ieri (sei in tutto contando anche quelle di sabato), si è arreso nelle ultime due, ma il vantaggio accumulato nel corso della gara è bastato per regolare Giandomenico Basso e Luca Rossetti. Il campione italiano 2003, lucchese doc ma ormai siciliano a tutti gli effetti (ha avuto la cittadinanza onoraria di Scillato e Santa Teresa Riva) è balzato in testa alla gara dopo la quinta prova speciale della prima tappa, mantenendo la prima posizione sino alla fine. Ieri si è imposto sulla «Collesano», poi ha fatto sua la «Scillato» ripetendo la doppietta anche nelle due prove speciali successive. Con mezza vittoria in tasca, il pilota di Castelnuovo Garfagnana ha allentato la presa. Ma per gli avversari non c'è stato ugualmente niente da fare. Rossetti ne ha approfittato, vincendo le ultime due prove. Basso non è stato in grado di fare altrettanto, e alla fine è riuscito a conservare la seconda piazza per appena un secondo e mezzo. La Citroen C2 di Rossetti si è fermata al terzo posto, mancando un successo che per la casa automobilistica francese non è mai arrivato nella gara siciliana.
Dopo l'uscita di strada di Cunico (gli si è staccata una ruota all'ultima curva della terza prova speciale di ieri) , è stata l'altra Renault Clio di DALLAVILLA ad occupare il quarto posto davanti alla Punto SI600 di Bizzarri.
Sfortunata anche la prova dei due idoli locali: Totò Riolo si è arreso sabato per la rottura del cambio della sua Peugeot 306 Kit dopo appena cinque chilometri, Filippo Vara, su Renault Clio Super 1600, si è fermato proprio nell'ultima prova speciale di sabato quando occupava la settima posizione assoluta. Tra i ritiri eccellenti anche quello del messinese di Piraino Natale OIENI.
Con Riolo e Vara fuori dai giochi, il ruolo di leader tra i siciliani è passato in mano a Domenico Guagliardo, sesto assoluto ieri e primo del gruppo N. Il palermitano ha messo in fila piloti del calibro di Caldani e Gamba, entrambi al via a bordo della Fiat Punto
Giusto qualche settimana per respirare, poi la macchina organizzativa guidata dal presidente dell'Aci di Palermo Tullio Lauria si rimetterà in moto per organizzare due manifestazioni in appena un anno e mezzo, tra cui anche il centenario della Targa in programma tra il 7 e l'8 maggio 2006 (anche se la data non è ancora stata ufficializzata). «Ormai ci siamo - dice Lauria -. Nel 2005 affronteremo le prove generali, poi daremo vita a venti giorni di festeggiamenti».
(da il GdS del 22/11/2004)
LE INTERVISTE - Il pilota lucchese «una gara molto selettiva»
TERMINI IMERESE. «È stata una delle gare più difficili da quando partecipo alla Targa». Il lucchese Paolo Andreucci non ha dubbi, quella che si è conclusa ieri è stata una prova selettiva e piena di insidie: «di quelle gare - aggiunge il pilota toscano - in cui non si può abbassare la guardia nemmeno per un attimo. Abbiamo dovuto fare i conti con la nebbia, poi con continui cambiamenti meteo che ci hanno messo a dura prova. Fortunatamente non abbiamo avuto problemi con la scelta delle gomme o con i fari».
Problemi che, viceversa, non hanno risparmiato la prova generosa di Giandomenico Basso, secondo sul traguardo: «Avrei preferito una gara tutta bagnata, piuttosto che queste condizioni incerte. Non ho indovinato il giusto set-up e una parte di colpa è anche mia. Alla fine ho dovuto fare i conti anche con due forature». Tra i piloti che avrebbero potuto osare di più c'è sicuramente Luca Rossetti, che ha subito conquistato il calore del pubblico madonita: «Abbiamo pagato pesantemente la sesta prova speciale di sabato -dice -. E anche se oggi (ieri per chi legge, ndr) non mi sono risparmiato, non sono riuscito a recuperare lo svantaggio. Nell' ultima prova, ad esempio, il fondo era tutto infangato. Ho corso per sei dei nove chilometri con la testa fuori dal finestrino e alla fine ho vinto, ma non è bastato».
Soddisfatto anche Guagliardo, sesto assoluto e primo tra i siciliani: «È il mio miglior risultato alla Targa dopo il settimo posto ottenuto nel '92 e nel '93». Il palermitano il prossimo anno dovrebbe disputare il campionato italiano Gt con la Ferrari: «Dovrò fare i conti con i miei impegni, ma se tutto va bene tornerò alla Targa anche con una macchina di classe superiore». (da il l GdS del 22/11/2004)
Targa Florio sparisce dal tricolore.
Dentro il San Crispino, fuori il Tutta Terra Toscana e la Targa Florio. La Csai ha accolto il grido di dolore dei costruttori e, dopo aver rinunciato a inserire il Sardinia mondiale nel prossimo Campionato Italiano Rally, è tornata alla più realistica formula 6+4 (sei prove su asfalto e quattro su terra). A pagare il prezzo più alto è la gara sulle Madonie. Un' esclusione dolorosa e in parte bilanciata dalla promessa che per l' edizione del 2006, quella del centenario, gli organizzatori saranno gratificati del massimo coefficiente per il Campionato d' Europa. I dirigenti dell' Automobile Club Palermo hanno comunque fatto sapere che la Targa del 2005 (7-8 maggio) avrà un montepremi di ben centomila euro.
VISITA AL GIORNALE DI SICILIA. Una promessa: nel 2006 le Ferrari sulle Madonie. «Schumi per i 100 anni della Targa Florio»
PALERMO. La Ferrari e la Targa Florio, un binomio inscindibile. Ieri come oggi. Le «rosse» che dominavano su pista a Daytona o al Nürburgring, volavano anche sugli insidiosissimi tornanti delle Madonie. Tempi eroici, emozioni in bianco e nero, mezzo milione di spettatori da far accapponare la pelle: gli storici duelli con la Porsche e l'Alfa Romeo hanno segnato pagine memorabili nella storia dell'automobilismo. All'inizio furono Biondetti, Musso, Gendebien, Von Trips, Rodriguez e Gendebien, poi arrivò il «preside volante», il professore Nino Vaccarella, e la festa fu completa.
La Ferrari e la Targa Florio, la Casa «regina» dei motori e la corsa automobilistica più antica del mondo. Si sono conosciuti dopo la Grande Guerra, amati perdutamente, infine separati pur non volendolo, perché - sul finire degli anni Settanta - così imposero una dolorosa striscia di sangue sull'asfalto di Buonfornello e le nuove regole che vietavano la strada ai bolidi. Ma come tutti i grandi amori la Ferrari e la cara vecchia Targa torneranno insieme: l'appuntamento è fissato per il maggio del 2006, quando la corsa nata dalla fantasia e dall'intuito imprenditoriale di Vincenzo Florio festeggerà i 100 anni. L'avvenimento sarà celebrato con un megaevento e la Casa di Maranello sarà in primissima fila. La promessa l'ha fatta ieri il presidente Luca Cordero di Montezemolo, che, dopo avere incontrato il direttivo di Sicindustria, ha fatto visita al Giornale di Sicilia. «Il rilancio della Targa Florio - ha detto - sta a cuore alla Ferrari. Mi piacerebbe mandare le nostre auto di Formula 1 sul circuito delle Madonie, ma per motivi di sicurezza non è possibile. Tuttavia per i cento anni della corsa pensiamo ad una grande manifestazione con la Ferrari protagonista». Montezemolo parlando del suo legame affettivo con l'Isola ha ricordato che solo una coincidenza (un incidente verificatosi una settimana prima) gli impedì nel 1969 di partecipare con la sua Lancia alla gara siciliana: «Ma questa corsa è nella storia dell'automobilismo, basta guardare il suo albo d'oro. Nel 2006 la Ferrari scenderà in massa in Sicilia per celebrare l'avvenimento. Penso di far guidare Schumacher sulle strade che hanno celebrato un mito e di portare le macchine e i piloti che qui sono stati protagonisti, a cominciare da Merzario e Munari».
La Targa dei 100 anni, che l'Aci Palermo spera venga inserita per quell'anno nel calendario del Mondiale rally, dovrebbe celebrare la festa dell'automobilismo: una settimana di mostre, video, conferenze, la partecipazione di grandi piloti e di Case prestigiose. La Ferrari ha già detto sì: non poteva esserci partenza migliore.
(da il GdS del 24/2/2004).
Madonie in vetrina con la Targa Florio. Si presenta alle 17 a palazzo Asmundo il libro di Vincenzo Prestigiacomo. La pubblicazione edita dall'Aapit. L'autore: «Una corsa tra agonismo e avventura»
(da LA SICILIA 13/4/2004).
Si snoda in un clima di avventura e di agonismo, in un percorso folle tra ulivi e ginestre. «L'epoca pionieristica della Targa Florio» del collega Vincenzo Prestigiacomo. La pubblicazione, edita dall'Aapit di Palermo, con il coordinamento editoriale di Lucia Di Fatta e Giuseppe Porretta, verrà presentata oggi, alle ore 17, nella splendida cornice secentesca di Palazzo Asmundo. Saranno presenti diversi protagonisti del passato capeggiati dai mitici Nino Vaccarella e Antonio Pucci.
Si ripercorre la storia della Targa degli albori mettendo in luce il territorio delle Madonie, a quel tempo poco esplorato, un campo ancora vergine dei turismo. Scrive Prestigiacomo: «Correva il 1901 quando un pomeriggio di metà maggio, allo Sport Club di Palermo, Florio intavolò una lunga, conversazione sulle montagne delle Madonie con Francesco Orestano, presidente del Club Alpino Siciliano. L'argomento che più cala-mitava l'interesse del giovane era quello concernente la Grotta del Fico di Isnello, dove nel marzo 1891 un pastore, un certo D'Alfonso, aveva scoperto un centinaio di scheletri umani ben conservati, coralli di pietra bianca e vasi di terracotta. Si trattava di un sepolcro di epoca neolitica».
La gita si effettuò nei primi giorni di giugno del 1901, con più tappe, a bordo di una vetturetta Renault con motore De Dion - Bouton, di proprietà del principe Pietro Lanza La provincia di Palermo di inizio Novecento era dotata di una rete di strade assai limitata, destinata esclusivamente a veicoli a trazione animale. Così, lungo il viaggio spesso la vettura traballava a causa del pessimo fondo stradale. Comunque. Vincenzo Florio non si scoraggiò. Superato Termini Imerese, volle continuare imperterrito la sua marcia.
La meta era Isnello.
E Prestigiacomo: «Quando arrivò a Collesano rimase folgorato dal paesaggio, dai capolavori sparsi per le chiese e nei conventi. Apprezzò gli affreschi del Cappellone con le storie dei SS. Pietro e Paolo. Consumato un frugale pranzo Florio e Orestano proseguirono per Isnello facendosi accompagnare dall'ING. Filippo Sciarrino. direttore di un corpo scelto di guide del Cas residenti a Collesano. I tre visitarono i ruderi del castello di Rocca delle Asine, che prese nome dalla voce punica hassinor riferendosi alle fresche acque del nume sottostante». Il giovane Florio fu ammaliato da fauna e flora. I suoi occhi mostravano irrequietezza per gli spettacolari scenari che presentava il percorso. Dopo quattro giorni di salire e scendere lungo quel territorio, rientrò nella sua casa palermitana dell'Olivuzza e dell'avventuroso viaggio parlò al fratello Ignazio jr e alla madre Giovanna D'Ondes. Arrivò l'estate e Vincenzo Florio per alcuni mesi dimenticò le Madonie. Intanto, la sua passione per i motori diventò maniacale. Continuò a viaggiare per l'Europa, dove ebbe modo di provare diverse vetture da corsa. All'inizio del 1902 partecipò alla gara di velocità «Bovolenta-Padova con una Panhard Levassor, mettendo alle spalle fior di piloti come Lancia e Cagno. Portò in Sicilia la larga d'oro che il conte di Rignano aveva messo in palio e tutti gli amici gliela invidiarono. Da quel momento il suo chiodo fisso fu quello di riuscire ad organizzare una corsa di velocità lungo le strade tortuose delle Madonie. Il racconto di Vincenzo Prestigiacomo si fa avvincente e si legge tutto d'un fiato. Arrivò il 6 maggio 1906: le tribune di Bonfornello, abbellite da tralci di limoni e di aranci, erano strapiene di gentiluomini e signore elegantemente vestite ed era proprio tra le belle dame che avveniva, sia pure silenziosamente, una seconda competizione fatta di ammiccamenti, sorrisi accattivanti e battute ironiche. Non mancò lo scintillio di gioielli. Alcuni commissionati appositamente a Parigi tra le griffe più rinomate. E rimasero famosi i grossi brillanti sfoggiati da Franca Florio. l'indiscussa regina della Targa. Splendide le immagini fotografiche. Tra quelle più curiose il pilota Giappone immortalato su una bicicletta che corre verso il rifornimento per caricarsi sulle spalle una latta di carburante"

I ricordi di Vaccarella e Pucci
Quando vinsi nel 1965 la prima Targa - afferma Nino Vaccarella - l'ultimo giro era un tripudio di gente, che ai bordi della strada applaudiva al mio passaggio, a Collesano una pioggia di petali di rose rosse e tanta commozione e finalmente l'arrivo alle tribune di Cerda per sancire una vittoria attesa da tanti anni, la vittoria più bella, più completa. Scendevo dalla macchina molto stanco e con le mani, come sempre, piagate e scortato dai carabinieri». Un altro grande protagonista è il barone Antonio Pucci. Racconta: «Vinsi nel 1964. Al traguardo staccai il contatto della Porsche ed il motore si fermò dando l'ultima scarica di vibrazioni alla vettura. Nello stesso tempo una folla rii meccanici, giudici di gara, agenti di polizia e curiosi sommersero la mia Porsche».
Quel «Mito» oggi intramontabile
«La prima parte della pubblicazione - scrive nella prefazione il presidente dell'Aapit di Palermo Salvatore Sammartano - è dedicata al Mito, alla figura che lo ha generato, al pioniere, Vincenzo Florio, colui che primo colse il valore di un evento al di là della sua connotazione tecnica e sportiva, e svolge un articolato percorso per le varie fasi che ne determinarono nel tempo il rango di grande evento. Nasce pertanto come corollario naturale e sincero verso chi vuoi essere catturato dalla passione per le auto storielle e dall'opportunità pertanto di visitare luoghi che custodiscono memorie, ma anche testimonianze attuali da rilanciare».

PER UN GIORNO PALERMO CAPITALE DI FORMULA 1

"Renault F1 team", la prestigiosa scuderia francese diretta da Flavio Briatore, ha scelto lo spettacolare palcoscenico del Teatro Massimo per presentare, lo scorso 29 gennaio, la nuova Mild Seven Renault, davanti ad una platea di mille ospiti provenienti da tutto il mondo. La manifestazione è culminata in piazza Castelnuovo con l'esibizione dei piloti Renault, Jarno Trulli e Fernando Alonso. E così, per un giorno, Palermo è diventata la capitale della Formula Uno.
Una grande festa di sport per la città, iniziata al Teatro Politeama con "Formula sicurezza", la 1a Giornata della guida sicura, organizzata dall'Amministrazione comunale in collaborazione con "Renault F 1 team" ed il Comando di Polizia municipale, che ha coinvolto più di seicento studenti provenienti da diverse scuole palermitane.
Testimonial d'eccezione, i piloti Trulli e Alonso, che hanno raccomandato ai ragazzi di adoperare il casco e rispettare il codice della strada; presenti le delegazioni degli istituti "Marco Polo", "Maria Adelaide", "Rutelli", "Paolo Borsellino" e del V Magistrale.
La Giornata della guida sicura è stata aperta dal sindaco Diego Cammarata, che non ha mancato di ricordare agli studenti la necessità del rispetto della prudenza, per garantire incolumità e sicurezza. Rod Molica, componente dello staff dell'ufficio scuola della Polizia Municipale, ha, poi, tenuto una lezione sulla disciplina e la sicurezza in strada. Agli alunni sono stati donati gadget offerti dal Team Renault.
Tutti i presenti hanno potuto ammirare la nuova Mild Seven Renault FI, esposta sul palcoscenico del Massimo. «A nome della città - ha detto il sindaco Cammarata - ringrazio Flavio Briatore per avere scelto Palermo per questa bella giornata sportiva. Grazie a questa manifestazione, l'immagine di Palermo è stata al centro dell'attenzione internazionale, come dimostrano i tanti ospiti giunti in città, protagonisti dell'universo delle corse di Formula Uno». La platea, infatti, era composta da giornalisti, tecnici ed operatori del settore automobilistico; sul palco, il general manager della Renault F1, Flavio Briatore; il presidente della scuderia Renault, Patrick Faure, e i tre piloti della casa automobilistica francese, Jarno Trulli, Fernando Alonso e Franck Montagny.
Nel pomeriggio, in piazza Castelnuovo e in piazza Ruggiero Settimo, oltre 50mila persone hanno vissuto le emozioni della Formula Uno. Un evento eccezionale, perché per la prima volta le Renault monoposto si sono esibite nel centro di una città europea. Flavio Briatore ha prima effettuato un paio di giri d'onore a bordo di una Megane Cabrio. Poi, Jarno Trulli ha fatto "scaldare i motori" della vettura, effettuando i primi sette giri.
Quindi è stata la volta di Fernando Alonso, la cui esibizione si è conclusa con un applauditissimo testa-coda in prossimità della tribunetta su cui erano sedute le autorità e gli ospiti della scuderia francese. Al termine dell'esibizione, la folla ha messo in atto una festosa "invasione", mostrando il proprio entusiasmo per l'iniziativa.

DOVE ERO ? AL MOMENTO NON RICORDO...

Tra le manifestazione dell'anno si ricordano a maggio il Rally Sprint del Castello seguito a giugno dal 2^ Rally Sprint dello Jato (sono al FINE STOP della PS SAN CIPIRELLO, che si ripete ben tre volte).

 In un affollato mese di luglio si corre, giorno 4, il Rally delle Madonie (intermedio 1 PS 5/7 GANGI) , il 18 l'impegnativo 16^ Autoslalom delle Madonie di Polizzi Generosa (postazione B7), e il 25 il 4^ Rally del Mediterraneo.