83^ TARGA FLORIO

30/31 ottobre 1999

1

SUBARU IMPREZA WRC (#3) - GIANFRANCO CUNICO / LUIGI PIROLLO

KM.  683,440

2 tappe - 15 prove speciali - iscr. 80 part. 73 class. 44 

2
TOYOTA COROLLA WRC (#1) - AGHINI / ROGGIA

3
SUBARU  IMPREZA WRC (#5) - DE CECCO / BARIGELLI

4
SUBARU  IMPREZA WRC (16) - PARODI / ZANATTA

5
RENAULT CLIO WILLIAMS (#30) - PARISI / MAURO

6
TOYOTA CELICA GT FOUR (#19) - FIORILLA / SETTIMO

7
RENAULT MEGANE MAXI (#12) - OSCAR VETTORE / MARCHETTI

8
MITSUBISHI  CARISMA GT (#7) - BALDINI / AGOSTINELLI

9
MITSUBISHI  CARISMA GT (#6) - STAGNI / PAGANONI

10
FORD ESCORT COSWORTH (#20) - DI BENEDETTO / DI PRIMA
11"APY" - Alfano (Mitsubishi Lancer Evo V)
12MARCO Menegatto - Vittori (Mitsubishi Lancer Evo VI)
13MAURIZIO Cipolla - Vitale (Renault Clio Williams)
14VINCENZO Sottile - Marin (Peugeot 306 Rally)
15CARANNA - Messina (Ford Escort Cosworth)
16TUMINELLO - Cintolo (Peugeot 306 Rally)
17FRANCESCO Granata - Lo Presti (Ford Escort Cosworth)
18FRANCESCO Bernocco - Pastorelli (Fiat Seicento Kit)
19MICHELANGELO Alessi - Turra (Opel Astra GSI)
20GIUSEPPE Di Blasi - Patti (Renault Clio Williams)
21CARLO Fornasiero - Forina (Fiat Seicento Kit)
22VITTORIO Cassata - Novi (Peugeot 205 Rally)
23Lombardo - Micalizzi (Peugeot 205 Rally)
24COSIMO Pirajno - Spinosa (Peugeot 106 Rally)
25NUNZIO Castiglia - Meli (Peugeot 205 Rally)
26DOMENICO Di Salvo - CAMBRIA (Peugeot 106 Rally)
27GIANNI Martellucci - Arcese (Opel Astra GSI)
28SALVATORE Cicero - Matassa (Peugeot 205 Rally)
29ENNIO Bini - Santini (Opel Astra GSI)
30ANTONINO Palazzotto - Carnevale (Opel Corsa GSI)
31ALESSANDRO Russo - Botindari (Opel Corsa GSI)
32GIANCARLO Sabatino - Camilleri (Opel Corsa GSI)
33ROSARIO Cataldo - Tannorella (Fiat Cinquecento Kit)
34Guercio - Portera (Peugeot 205 GTI)
35DARIO Cirrito - Costanza (Opel Corsa GSI)
36SALVATORE IACUZZI - Mazzola (Peugeot 205 GTI)
37Greco - Schipa (Peugeot 106 XSI)
38ALESSANDRO Saladino - Glorioso (Fiat Cinquecento Kit)
39GIOVANNI Tusa - Pino (Opel Corsa GSI)
40ANTONINO Stracuzzi - Nicita (Fiat Seicento Sporting)
41GIOVANNI Ambrosi - Aragona (Fiat Seicento Sporting)
42Solerte S. - Interlandi (Fiat Seicento Sporting)
43Romano - Romano (Opel Kadett GSI)
44ANTONINO Solerte  - Salesi (Fiat Seicento Sporting)
 


Cunico conquista il Targa Florio Ma per Aghini c' è il bis tricolore. Per il secondo anno di fila sono Andrea Aghini e Loris Roggia (Toyota) i campioni d' Italia rally. È il verdetto emerso dalla 83ª Targa Florio, che ha chiuso la stagione 1999. Il successo di gara è andato a Franco Cunico (Subaru): il pilota vicentino diventa così il pilota che compare più volte (cinque) nell' albo d' oro della corsa siciliana. Cunico ha preceduto Aghini e l' altra Subaru di De Cecco, mentre l' altro aspirante al titolo, ANDREUCCI, si è ritirato al termine dell' ultima speciale per problemi al motore. Cunico, ANDREUCCI e Aghini avevano chiuso in quest' ordine la prima tappa e ci si aspettava una bella lotta per vittoria e titolo nella seconda e conclusiva giornata. Ma un errore di ANDREUCCI (una toccata che gli costava 3' sulla seconda speciale della giornata) emetteva anzitempo il verdetto: Cunico vincitore della corsa e Aghini del campionato. Ritirati diversi protagonisti, fra cui Riolo e Mannarino. In Gr. N vittoria di gara per Baldini e titolo italiano per il compagno di squadra Mario Stagni. Gianni Cogni

 
  
  

Addio a Maglioli, re della Targa Florio Ha vinto 3 volte in Sicilia e una Carrera Panamericana Ha costruito la sua leggenda con le Porsche e le Ferrari a ruote coperte.
L' automobilismo sportivo italiano piange uno dei suoi più grandi campioni su strada che costruì la sua leggenda su Porsche e Ferrari a ruote coperte. Umberto Maglioli, 70 anni, s' e' spento domenica nella casa di Monza (Milano) assistito dalla moglie Gerti e dalla figlia Margot. Era nato il 5 giugno 1928 a Bioglio, all' epoca in provincia di Vercelli. Visse per molti anni a Biella tanto da essere considerato tra gli esponenti di spicco della vivace scuola dei piloti biellesi, con Carlo Felice Trossi e Giovanni Bracco. Quest' ultimo fu considerato dallo stesso Maglioli, che pure si dichiarava autodidatta, il suo maestro. Lo scomparso, medico mancato, ha corso per vent' anni ed era famoso per l' elegante stile di guida. Nel suo albo d' oro, tra l' altro, figurano ben tre edizioni della Targa Florio, una Carrera Panamericana Mexico su Ferrari, battendo tutti i record; un terzo posto alla Mille Miglia, sempre su Ferrari, alle spalle di Stirling Moss e Juan Manuel Fangio, entrambi su Mercedes. Maglioli debuttò nel 1947 sul circuito di Parma alla guida di una vettura auto costruita: aveva montato il motore d' un sidecar militare BMW di 750 cmc su un telaio Fiat Topolino. Proprio il pallino della tecnica (studiò anche al Politecnico di Milano) gli permise di superare indenne, quando era pilota ufficiale Ferrari, l' acquisto d' una Mercedes SL. "Mi affascina la loro iniezione diretta, la voglio collaudare", disse a Enzo Ferrari che, per una volta, dovette abbozzare; tranquillizzato che quello non fosse un regalo della Casa tedesca impegnata all' epoca in una serrata corte al campione che difendeva il Cavallino dagli assalti Mercedes. Quando si consumò la rottura tra Maglioli e Maranello, il pilota si prese una rivincita. In coppia con Von Hanstein, alla sua seconda partecipazione alla Targa Florio, su una Porsche di 1.500 cmc, batté le più potenti Ferrari di 3,5 litri.
LUCI E OMBRE DELLA TARGA FLORIO. L' Associazione Siciliana Piloti Auto Storiche ci racconta la storia della famosa corsa su strada nata nel 1906 dall' intuizione di Vincenzo Florio, fornendo la sua spiegazione sulle cause del lento e irreversibile declino di una manifestazione così importante e amata.

Nel 1906 Vincenzo Florio, che non ha bisogno di essere presentato, intuisce che per mezzo di una manifestazione sportiva si possono far confluire in Sicilia persone provenienti da tutte le parti del mondo e far conoscere loro le potenzialità turistiche, economiche e le tradizioni culturali dell'isola. Da quell'anno fino alla sua morte la gara si svolge regolarmente, raggiungendo livelli mondiali. Purtroppo essendo un puro sportivo, non aveva previsto l'evoluzione dei tempi e di conseguenza non aveva dato alla sua iniziativa un'impronta commerciale. Così gli eredi, per far fronte agli impegni da lui assunti e nella speranza di una dignitosa continuità della manifestazione, vendono gli immobili di Floriopoli all'Aci Palermo che continua a gestire la manifestazione senza prevedere le sempre crescenti esigenze economiche, necessarie per mantenere il tono ed il rango di corsa mondiale. Con il passare degli anni, all'aumento di deficit corrisponde un degrado della manifestazione, al punto che perde sempre più il suo prestigio mondiale. Nel 1986, grazie a Giulio Dubini, un grande appassionato di autostoriche, la Targa rinasce a nuovi splendori internazionali. Infatti l'edizione del '86 e del '88 vengono ricordate come le migliori da quando si effettua la Targa storica. Purtroppo la morte di Dubini interrompe quel magnifico sogno. I responsabili dell'Aci, ritenendosi all'altezza di poter proseguire il cammino intrapreso da Dubini, dimenticando fra l'altro il degrado cui hanno portato la Targa, decidono di organizzare loro la manifestazione. Per i primi anni riescono a trovare degli sponsor, i quali però dopo la prima esperienza, non si sa per quale motivo, spariscono. Diventando difficile trovare sponsor che consentano l'effettuazione della gara, per non perdere la continuità in attesa di tempi migliori decidono di effettuarla in coda alla Targa riservata alle vetture moderne. Però con il passare delle edizioni, sempre incerte fino all'ultimo, sono andati scemando le iscrizioni e l'interesse dei piloti. A tutto ciò si devono aggiungere le traversie in cui si viene a trovare l'ente che viene commissariato. Si arriva così all'edizione del 1997 cui partecipano solo 15 equipaggi siciliani, racimolati all'ultimo momento, in quanto una settimana prima della Targa non si ha ancora la certezza di poterla effettuare. Nel 1998 i responsabili dell'Aci, ritenendo inopportuno organizzare una gara per sole 15 vetture e non ponendosi il problema del perché manchino abbastanza adesioni, decidono di non mettere a calendario la manifestazione e per non perdere la continuità della gara si accordano con un club di regolarità cui affidare la stessa. Ma alcuni piloti palermitani, riunitisi, decidono di fare pressione presso l'Aci al fine di ottenere il permesso di effettuare la gara in coda alle moderne, ritenendo poco onorevole per la Targa la fine riservatagli dall'Aci. Di fronte a tanta insistenza e non costando loro nulla, anzi ottenendo così un ulteriore introito di tasse di iscrizioni, gli organizzatori decidono di concedere il loro nullaosta a condizione che vengano versate le relative tasse in contanti ed anticipatamente. Gli sportivi, pur di partecipare, accettano le condizioni dell'Aci e decidono di costituire l'Aspas. L'Associazione Siciliana Piloti Auto Storiche, in perfetta sintonia con l'Aci, fa mettere a calendario per il 1999 un manifestazione riservata alle autostoriche e si adopera a farle avere la titolazione di Campionato Italiano Rally Autostoriche.
Contemporaneamente a questo impegno l'Aci continua la sua collaborazione con il club di regolarità in quanto è consapevole dei problemi finanziari e sa di non poter fare fede a quanto promesso all'Aspas. Di contro il sodalizio, conscio di queste problematiche, si attiva a trovare i fondi necessari per la regolare effettuazione della manifestazione.
Morale della favola "la gara non si fa per mancanza di fondi", sostiene l'Aci, anche se questo non corrisponde a verità. Loro sono comunque contenti, poiché interessati solamente alla continuità e non al livello di qualità della corsa, mentre gli unici a restare male sono i piloti dell'Aspas e tutti i piloti oltre stretto contattati dall'associazione, convinti che finalmente la Targa avrebbe avuto un futuro migliore e più degno del suo rango. (da La Gazzetta di Auto d'Epoca n.73 Dicembre 1999)

DOVE ERO ? PS 6 VILLAUREA - STOP 1^ TAPPA ORE 13.54 PS 13 BUONFORNELLO BIVIO SS 120 2^ TAPPA 12.56

Ancora slalom, a maggio il Città di Misilmeri con buona partecipazione, a giugno interessante esperienza al 5^ Rally della Sila, paesaggi stupendi, organizzazione non all'altezza.