67^ TARGA FLORIO

3/5 marzo 1983

1
LANCIA RALLY 037 (#24) - GIANFRANCO CUNICO / ERGY BARTOLICH
KM.  1006,40
2 tappe - 32 prove speciali  - partenti 69 class. 34 

2
LANCIA RALLY 037 (#7)  - CAPONE / PIROLLO
3
LANCIA RALLY 037 (#3) - CINOTTO / CRESTO
4

OPEL ASCONA 400 (#6) - DARIO CERRATO / GEPPI CERRI

5

FERRARI 308 GTB (#10)  - BUSSENI / SODANO

6

ALFA ROMEO ALFETTA GTV6 (#5) - ORMEZZANO / BERRO

7

  ALFA ROMEO ALFETTA GTV6 (#12) - GABRIELE NOBERASCO / ULIVI

8
ALFA ROMEO ALFETTA GTV6 (#8) - BRUNO BENTIVOGLI / VALBONETTI
9
TALBOT SAMBA (15) - GIANNI DEL ZOPPO / BETTY TOGNANA
10

OPEL ASCONA SR (#37) - FRANCIA / DOTTI

11
FIAT RITMO 125  - GERBINO / CAVALLERI
12
VOLKSWAGEN GOLF GTI  - MONTALTO / FLAI
13

FIAT RITMO 125  - FABBRI / PAOLO CECCHINI

14

OPEL ASCONA  - CATTANEO / AMATI

15

FIAT RITMO 125  - FABBRI / FABBRI

16

FIAT RITMO 125  - DANIELE SIGNORI / FERFOGLIA

17
FORD ESCORT  - LO JACONO / POLLARA
18
OPEL KADETT  - SAVIOLI / SANFILIPPO
19

OPEL KADETT  - MANASIA / NODARO

20

ALFASUD  - DONATO / FIORELLI

21

OPEL KADETT  - VALENZIANO / OLVBACK

22
FIAT RITMO 105  - RESTIVO / MARINO
23
SIMCA R2  - CASSANITI / CAMPAGNA
24

FIAT 131 RACING  - BELLINA / MELI

25

FIAT RITMO 125  - MATTIAZZO / SINCOVICH

26

ALFA GTV  - LOMBARDO / SECCIA

27

TALBOT  - GENNUSO / "GORDON"

28
ALFASUD  - PROFETA / DI DIO
29
FORD ESCORT  - D'AMICO / GRECO
30

FIAT RITMO 125  - ALBERI / VITTADELLO

31

FIAT RITMO 125  - CUTTITTA / LA MANTIA

32
FORD ESCORT  - BOZZO / TURCO
33
ALFASUD  - DI PRIMA / PANZICA
34

ALFASUD  - ARGENTO / TRAVAGLIANTE

Il regolamento fa porre l’attenzione sui gruppi, visto che è sufficiente vincere il proprio per collezionare il cospicuo bottino di punti validi per 11 campionato italiano.
GRUPPO B - Come da copione, dominio della Lancia Rally con la vittoria di Cunico - Bartolich seguiti da Capone - Pirollo e Cinotto - Cresto. Fra l'oro nella prima tappa c’e stata l’Opel Ascona Conrero di Lucky - Rudy. Tolti di mezzo i due da un guasto al motore, la difesa della marca campione mondiale e europea conduttori è rimasta a Cerrato - Cerri piazzatisi, nonostante i molti problemi, alle spalle dei tre "lancisti" e mettendo ancora una volta in luce le loro doti e quelle della vettura. Del Zoppo - Tognana, all’esordio su una Peugeot Samba non ancora ultimata nella sua preparazione ad opera del "mago" Conrero, hanno condotto una gara molto saggia aggiudicandosi la vittoria nella classe B2 ed il nono posto nella classifica assoluta. Sfortunata invece l’uscita della Visa - Inmont che ha visto le sue vetture costrette al ritiro per uscita di strada quella di Guizzardi e per avaria al motore quella di Caneva.
GRUPPO A - Ormezzano, Noberasco e Bentivogli sono i protagonisti assoluti del gruppo, un raggruppamento che
promette tantissimo anche se la classe maggiore é riservata alle Alfette GTV6. La lotta fra i tre é stata fra le cose più belle
del rally. Decima assoluta, l’Opel Ascona della scuderia Genova Racing Team di Francia. Dotto si é aggiudicata la
classe A5 davanti al duo Gerbino - Cavalleri che sulla Ritmo 125 ha pagato lo scotto di correre per la prima volta su una
vettura a trazione anteriore.
GRUPPO N - Stefano Fabbri ha tenuto mirabilmente il passo del più quotato Paolo Fabbri. E stato tutto un testa
a testa fra i due, entrambi su Ritmo 125, con Signori coriaceo terzo incomodo. Rimarchevoli anche le prestazioni della
coppia della scuderia Ateneo Restivo - Marino, quarti di gruppo e primi della classe N4.
GRUPPO 4 - Quasi superfluo parlare di gruppo 4, anche se occorre porre in rilievo la prova di Busseni - Sodano su
Ferrari 308GTB perché non concorre al campionato. Della Ferrari 308GTB dovremo invece parlare quando la sua
preparazione al gruppo B sarà terminata.

TROFEO A112

1. Canobbio - Orobello in 1.25'31"; 2. Andolfi - Ercolani a 1'27"; 3. Giordano - Medardo a 2'19"; 4. pelloni - Casari a 3'29": 5. Montini - Montini a 5'58"; 6. Poggi - Modica 6'06"; 7. Amotori - Marino a 7'23"; 8. Pittino - Marano a 8'10"; 9. Allegrini - «Nausicaa» a 10'53".
 Il consuntivo della prima prova del settimo trofeo A 112 Abarth 70 HP é il seguente: 16 partenti, 13 arrivati,
4 squalificati tra cui i vincitori sul campo, i fratelli Torricelli di Modena. Alla fine, la classifica è risultata ridotta ad appena nove nomi: non molti per poter dire bene di questo trofeo che negli armi passati aveva dimostrato tutta la sua validità come formula promozionale. Al via, si erano messi in luce i Torricelli conquistando il successo nelle prime due speciali. All’attacco avevano risposto tempestivamente Canobbio - Orobello che si erano aggiudicati e successive 3 PS e che erano riusciti. cosi a conquistare la testa della classifica. A questa botta, pronta la risposta del duo modenese che vincendo le ultime tre speciali, ripassavano in testa e sulla carta si aggiudicavano il trofeo. A questo punto, il reclamo di Canobbio. I commissari tecnici decidevano di sottoporre a nuove verifiche tecniche non solo la macchina dei vincitori ma anche tutte quelle arrivate. E per irregolarità tecnica (assetto) venivano squalificati non solo i Torricelli ma anche la Muin ( piazzatosi sesto) Vittadin (settimo) e Cavagna (undicesimo). Canobbio - Orobello venivano cosi dichiarati vincitori.

1983 BEST 9211 FERRARI 308 GTB RALLY Tony - RADAELLI #1
1983 BEST 9355 FERRARI 308 GTB # 2 SODANO - BUSSENI

Dominio Lancia nella «Florio» con tre vetture nelle prime tre posizioni, rispettivamente con Cunico, Capone e Cinotto. Cunico è stato in testa dall'inizio alla fine dando due minuti al suo compagno di squadra Capone, e oltre tredici a Cinotto.
In gruppo A netta l'affermazione dell'equipaggio Ormezzano - Berro con una Alfa Romeo GTV, mentre fra le vetture di serie Fabbri -Cecchini su (Fiat Ritmo 125) non ha avuto rivali.
 

Il dominio della Lancia Rally 037 viene completato con il secondo posto di Capone - Pirollo e ....

..... il terzo di Cinotto - Cresto.

 

 

Attardata da due forature la Ferrari 308 di BUSSENI è solo quarta.

L'Opel Ascona 400 di "LUCKY"-"RUDY" si ritira alla fine della 1^ PS del secondo giorno di gara.

Rottura del motore per il campione europeo "Tony" FASSINA su Ferrari 308 GTB.

RALLY TRICOLORE / Dominio Lancia nella "Florio" di Roberta Gremignani ( Autosprint n. 10 1983):
TARGA AI GIOVANI .
Nella prima prova del campionato nazionale successo pieno della Casa torinese. Cunico è stato in testa dalla prima all’ultima prova
CEFALU - Chi nel l980 era all’isola d`Elba, non si é certo stupito di fronte ai tempi realizzati, fin dalle prime prove speciali della "Targa Florio" ‘83, da Franco Cunico. quando infatti, alla sua seconda gara con la Stratos, il giovanissimo vicentino fermò i cronometri su tempi-monstre, chi di rally sa e capisce decretò che il nostro vivaio di piloti aveva un nuovo protagonista. Non un pilota da costruire con anni di "studio", ma un vero talento naturale da rendere campione affidabile con l’esperienza. Varie vicissitudini, unite ad una più che giustificabile foga giovanile, fecero dell'exploit elbano un atto isolato e molti doloro che avevano gridato al miracolo si scordarono quanto il ragazzo vicentino era riuscito a compiere. Dopo duo anni di stenti c privazioni su piccole trazioni anteriori, Cunico é tornato su di una vettura da assoluto, grazie alla rinuncia di Zanussi ed alle insistenze di Luigi Tabaton (il Tabaton-senior, "boss" della Grifone) che già prima della candidatura di Zanussi lo aveva proposto per la guida di `una delle due Lancia - Wurth dello "Junior Team", Vi é tornato con la determinazione di chi sente di essere stato ingiustamente emarginato per due anni e desidera dimostrare di meritare un posto al sole. Con questa grinta, Franco Cunico, affiancato da Ergg Bartolich, ha trovato la giusta concentrazione per disputare una "Targa" da manuale, con una lucidità che neppure coloro che non avevano smesso di credere in lui avrebbero previsto. In Sicilia vi sono stati elementi sufficienti perché questa vittoria non sia da considerare un fuoco di paglia. La prima tappa ha infatti mostrato chiaramente che il "cucciolo" di casa Grifone possiede doti velocistiche superiori a quelle degli altri esordienti dello "Junior Team", un constatazione che assume maggior valore se si pensa che Cunico é l’unico a non avere svolto "stage" di prove alla Mandria e che ha potuto provare questa gara servendosi solo del muletto prestatogli da Tabaton tre giorni prima del suo arrivo in Sicilia. Sulla carta, quindi, Franco era il pilota Lancia che meno conosceva la 037. Nel corso della seconda tappa abbiamo visto invece il professionista - Cunico che, senza commettere errori o farsi prendere da emozioni che pure gli avremmo facilmente perdonato, ha saputo amministrare il vantaggio accumulato nella prima frazione di gara, senza mai chiedere troppo né a se stesso né al mezzo meccanico. Cunico - Bartolich hanno dominato la gara. Lo "Junior Team" Fiat - Lancia ha offerto una dimostrazione di forza, dovuta all’ormai raggiunta affidabilità della Lancia Rally. Il campionato si preannuncia ancora più incandescente di quello che ci siamo lasciati alle spalle. In molti, alla vigilia della "Targa", avevano puntato sull’equipaggio del Jolly Club, Capone - Pirollo, sia perché Capone nelle prove svolte alla Mandria era stato il più incisivo dei "deb", sia perché si faceva affidamento sulla sua flemma, per una gara molto regolare, "alla Vudafieri", dando per scontato che gli altri lancisti si sarebbero più facilmente lasciati prendere da troppa foga. Carlo Capone, invece, non è stato veloce quanto Cunico nelle prime battute di gara e poi ha perduto per
contrattempi meccanici due dei quattro minuti che, alla fine della prima tappa, lo separavano da Cunico - Bartolich. Il  torinese é pero più che deciso a portare il titolo italiano nuovamente in casa Jolly e, dopo avere "firmato" la seconda tappa, vincendo un gran numero di prove durante un appassionante duello con Busseni, ha deciso di svolgere una super-preparazione al rally Costa Smeralda. All’indomani della "Targa", infatti, Capone, Pirollo ed il muletto della Lancia-Totip hanno fatto rotta verso la Sardegna! Una scelta che ha fatto discutere, perché l’ opinione dei più é che comportandosi cosi Capone potrebbe prendere il controproducente "vizio" di provare fino alla nausea le gare; un metodo che, se da un lato fa onore alla sua volontà di emergere, sarebbe invece certamente un handicap il giorno in cui Capone si dovesse trovare inserito in una squadra che lo utilizzasse per disputare prove di campionato del mondo. Il successo Lancia é stato completato dal terzo posto di Cinotto - Cresto; una posizione ottenuta grazie anche alle disavventure di Cerrato e Busseni, ma che premia soprattutto la costanza con cui l’ex-pilota Audi ha saputo portare al traguardo, senza lasciarsi prendere dallo sconforto, una vettura che, per i postumi di una violenta "toccata", andava disfacendosi prova dopo prova. Se e vero, quindi, che Michele non ha ancora pienamente convinto su asfalto (e del resto ci si aspettava che su questo terreno il piemontese stentasse per alcune gare a reggere il passo dei suoi coetanei), é pur vero che ha confermato che i due anni da "ufficiale" Audi sono stati una validissima scuola di professionismo che, alla lunga, quando avrà preso confidenza con la 037 gli darà dei vantaggi.
Chi è mancato all’appello al traguardo della "Targa Florio", fra gli equipaggi dello "Junior Team", é stato Fabrizio Tabaton, il favorito del campionato. Per la quinta volta il genovese non é riuscito a portare a termine la "Targa Florio", malgrado lui e Tedeschini avessero una gran voglia di riprendersi quella vittoria che lo scorso anno avevano mancato di misura. I soliti "psicanalisti della domenica" hanno riempito il loro tempo ipotizzando svariate e contorte motivazioni alla uscita di strada che ha tolto di scena Tabaton alla terza PS. Non era comunque necessario scomodare Freud, quando bastava solo considerare che Tabaton e Tedeschini, giunti in Sicilia, hanno percorso pochi chilometri di prove, prima di dover abbandonare il muletto, reso inservibile dal cedimento del cambio. Questo imprevisto ha impedito a Tabaton di "conoscere" le nuove mescole Pirelli (nuove per il campionato italiano) e farsi un’idea di come meglio queste potevano adattarsi alle particolari condizioni del percorso, reso viscido ed insidioso dalle piogge che hanno preceduto la gara. Da qui, l’errata scelta di gomme che é stata determinante per l’equipaggio di punta della Grifone. A Tabaton bisogna comunque rimproverare severamente di non avere saputo "pagare" questa scelta solo con il cronometro, ma di avere continuato a "tirare" anche dopo avere constatato l’errore di mescola.
Detto delle Lancia, trionfatrici di questo rally, si passa al capitolo Ferrari. Busseni - Sodano, con la 308 gruppo 4, sono stati gli unici veri antagonisti delle auto torinesi. Il pilota - gentleman bresciano ha ottenuto prestazioni cronometristiche ottime ed ha per contro pagato lo scotto di non avere ancora il "feeling" del professionista, lucido e razionale. In due occasioni, nel corso della seconda tappa, mentre stava controllando il recupero degli scatenati Capone - Pirollo e, in seguito, mentre stava cercando di rimontare su di loro, Busseni ha commesso errori "veniali" che gli sono pero costati un secondo posto che aveva mostrato di meritare. La seconda Ferrari, una 308 gruppo B, era invece affidata a Tony - Radaelli. Le speciali disputate da questo equipaggio, prima che il motore cedesse, hanno mostrato come questa vettura ibrida (un gruppo 4 con le limitazioni imposte dal gruppo B) sia, sull’asfalto, una parente molto lontana della Ferrari vincitrice alla "Targa" nell’8l ed ’82. Neppure l’esperienza di Tony su queste strade ha potuto rendere infatti temibile quella che altro non é che una vettura di transizione.
Lo stesso discorso fatto per la Ferrari vale anche per le Ascona. Lucky - Rudy e Cerrato - Cerri devono fare affidamento su
condizioni climatiche particolari e sugli imprevisti altrui, per sperare di inserirsi sui podi, fintantoché non sarà pronta la nuova Manta. Va comunque detto che Lucky, ancora una volta vittima di un contrattempo meccanico, non ha perso la propria grinta e che Cerrato é sempre il pilota che, con un mezzo giusto, può incutere timore. A Virgilio Conrero rimane la soddisfazione di avere fatto dell’esordiente Samba gruppo B una vettura affidabile che, da questa base di partenza, può migliorare di gara in gara, con l'accumularsi dei dati forniti dal sempre valido Del Zoppo.
Deludente é stata invece la trasferta del team Citroen, con Guizzardi - Arioli subito troppo all’attacco, e quindi rovinosamente fuori strada, e con il cedimento del motore dei regolari Caneva - Roggia. Secondo le previsioni, c’é stata lotta grande in gruppo A, ma non una battaglia Fiat - Alfa, bensì una piccola guerra intestina fra i quattro equipaggi Alfa. Hanno vinto Ormezzano - Berro, ma senza la supremazia che si poteva attendere. Abbiamo invece visto un grande Noberasco (tornato con Ulivi) mantenere un ritmo serrato, senza commettere errori, penalizzato però purtroppo da una foratura. Buone anche, ad inizio gara, alcune prestazioni velocistiche di Speranza - Sovani, mentre il generoso Bentivogli ha superato se stesso, riuscendo a reggere il passo degli avversari con un motore bolso prelevato, a poche ore dalla partenza, dal muletto.
A completare i festeggiamenti del "Grifone - Day" (Cunico - Bartolich primi assoluti, Canobbio - Orobello primi nel trofeo Al l2), c’é stato il dominio della Ritmo di Fabbri-Cecchini in gruppo N, dove dal Costa Smeralda ci si aspetta il riscatto di Signori - Ferfoglia, poco incisivi in Sicilia, ma giustificabili per la scarsa esperienza di gare lunghe ed impegnative.
In Sardegna (24-27 marzo), quello che e stato definito il "Trofeo O37" avrà nuovi "iscritti" molto agguerriti, come i piloti del team Martini, come i campioni italiani in carica Tognana - De Antoni e come Biasion - Siviero, freschi di trasferte iberiche. Per tutti, ma in particolare per gli italiani, l’uomo da battere sarà Franco Cunico. Da battere, se si vuole evitare che il suo punteggio diventi un bottino. (r.g.)
ASTERISCHI SICILIANI
- Mauro Pregliasco é venuto in Sicilia appositamente per presenziare alla tradizionale festa dell’A.F.I. Club di Termini Imerese, alla quale partecipano tutti i piloti ed i copiloti di maggior prestigio impegnati nel rally siciliano. Non essendovi in gara quest’anno il loro beniamino Pregliasco, i "Fusi" avevano rivolto particolari attenzioni a Tony Fassina.
- Temendo le severe sanzioni previste dalle nuove leggi antifumo italiane, la R6 ha chiesto alla "Tre Gazzelle" di coprire tutte le scritte che erano state dipinte sui furgoni della Scuderia Torinese. E' certo che, se non si troverà un compromesso, il rally di Sanremo rischia di perdere quest’anno lo sponsor Rothmans.
- Seppure convalescente da una lunga e fastidiosa forma influenzale, il "boss" del Jolly Club, Roberto Angiolini, non è voluto mancare al primo appuntamento della della stagione.
- Ha fatto tanta simpatia il ritorno di Piero Sodano alle gare, riportando ai rally italiani un personaggio che mancava. Fra una tappa e l’altra, il team ProMotorSport ha avuto un attimo di panico, quando Sodano si é presentato in camera di Mannini spiegandogli, a gesti, di essersi svegliato completamente afono. L'intervento di uno specialista è servito a ridare, nel giro di poche ore, a Sodano quel filo di voce che gli è stato sufficiente per "orchestrare" Busseni nell’ultima tappa.
- Claudio Protetti, che ricordiamo abile e simpatico medico della scuderia "Tre Gazzelle" lo scorso anno, é ora il medico dello "Junior Team" Fiat -Lancia. Un'iniziativa veramente utile da parte della Casa torinese, che é stata particolarmente apprezzata dai piloti.
- Ha suscitato curiosità l’enorme bus-motorhome potato in Sicilia dallo sponsor della Ferrari, la Saba - televisori. Si tratta di un’iniziativa forse un po’ troppo megalomane per i rally (dove bisogna percorrere strade strette ed impervie) ma che ha senz’altro sortito lo scopo di attirare l’attenzione su questo nuovo abbinamento pubblicitario.
- "Noblesse oblige" e Claudio Bortoletto, diesse plurititolato di un Jolly Club sempre più mega, ha sfoggiato alle assistenze una "sciccosa" BMW serie 5 d’affitto, super-accessoriata. Gli uomini del team milanese sono di questi tempi sottoposti ad un vero e proprio "forcing", con l’impegno successivo in quattro gare importanti come Costa Brava, Targa Florio, RACE e Costa Smeralda, tutte a pochi giorni di distanza una dall’altra.
- E' rimasto un po’ deluso Ergy Bartolich quando ha scoperto che la splendida coppa messa in palio dalla "Presidenza della Repubblica" esisteva in un solo esemplare. Forse sarebbe il caso di fare sapere a Roma che i rally si corrono in due, per evitare in futuro il ripetersi
di una situazione che per i copiloti é senz’altro avvilente.
- Il  giorno precedente la gara, Tabaton-senior ha imposto ai meccanici della Grifone una sostituzione del cambio sul muletto Lancia, come allenamento e prova di affiatamento. La cosa si é poi rivelata utile quando, fra una tappa e l’a altra, si é dovuto sostituire cambio e frizione sull’auto di Cunico - Bartolich.
Ritorno alle gare non molto fortunato per il navigatore Piero Sodano. Alla fine della 1^ tappa infatti non riusciva a comunicare più col suo pilota, BUSSENI. in quanto aveva perso la voce. L'intervento di un medico ha posto fine all'inconveniente, permettendo ai due di concludere al quinto posto, dopo aver perso il terzo per foratura.
Debutta alla «Targa» la piccola Peugeot 104 gr. A di Del Zoppo. L'inizio, così come il prosieguo, della stagione è più che incoraggiante con un 9° posto veramente insperato.
Seppure in piccolo finalmente un siciliano è riuscito a vincere il Rally di Sicilia. Si tratta di Daniele Orobello che. in qualità di navigatore di Canobbio, si è aggiudicato la prova riservata al Trofeo A 112.
HANNO DETTO ALL'ARRIVO
Roberto Angiolini (Jolly Club). «Cunico e Capone hanno fatto una magnifica corsa, Carlo secondo me è il favorito numero uno del campionato».
Luigi TABATON (Grifone). «Probabilmente Cunico senza le mie insistenze avrebbe smesso di correre: avevo ragione. Ora so che Fabrizio e Cunico mi daranno grandi soddisfazioni e si aiuteranno per conquistare il titolo. Contraccolpo per Fabrizio? Credo di no, per il Costa Smeralda sarà senz'altro ricaricato. Teso? Direi di no, anzi era fin troppo sicuro di vincere. Il suo problema è stato che non avendo Cunico il muletto Fabrizio molto generosamente gli ha prestato il suo in quanto Franco non aveva ancora provato la macchina e quando mio figlio è tornato qui negli ultimi giorni per ripassare la Targa si è trovato con il cambio del muletto dissestato ed ho potuto provare solo tre prove e credo che questo abbia influito nella sua scelta sbagliata delle gomme. Più vittima che colpevole? Colpevole quando uno sbaglia nella scelta delle gomme lo è sempre, anche se aveva la giustificante di essersi sentito dire che la prova era asciutta. Piuttosto c'è da dire che Fabrizio deve ancora maturare in certe cose: lui è un vincente per natura e come tale vuole vincere sempre. Una volta accortosi dell'errore nella scelta delle gomme avrebbe dovuto accettare il fatto e non cercare assolutamente il tempo. Il campionato? I pronostici hanno sempre un sapore calcistico, stando solo alle doti tecniche direi, che Fabrizio è ancora il mio favorito anche se Cunico e Capone ne sono altrettanto degni: ci vorrebbe un titolo triplo, come lo scorso anno sarebbe stato giusto che il titolo andasse sia a TOGNANA che a Fabrizio?».
Dario Cerrato. «Povera gloriosa Ascona, ha vinto più titoli lei... Certo che ora è come la 131 dell'anno scorso: è superata. Purtroppo anche la Manta difficilmente potrà stare al livello di queste Lancia. Della corsa non sono stato molto soddisfatto: abbiamo aumentato i tempi del primo passaggio ma d'altronde si doveva rischiare troppo. Il campionato? C'è da sperare che si facciano la guerra fra loro in casa Lancia, ma...».
ERGY Bartolich. «È bellissimo vincere e sono molto contento per Franco che non ha avuto le spinte e gli aiuti che lui avrebbe meritato, con questa vittoria penso che si siano convinti tutti del suo valore».
Gianfranco Cunico. «Forse da fuori è sembrato che per me sia stato facile ma non è così: ho sofferto. Se sono cambiato da quando avevo la Stratos? No, ma determinati errori non si ripetono. Allora dipinsero più brutta di quel che era stata la mia stagione in Stratos, speriamo ora di non ricaderci: l'inizio è ottimo, ma si fa alla svelta a perdere di credibilità ed a veder svanire le occasioni, specie quando se ne hanno poche. Questa stagione è la mia occasione ed io cercherà di sfruttarla fino in fondo. Rivalità interna? Certo. Se Fiorio ci ha messo su queste vetture è per vederci andare forte, l'uno più forte dell'altro.
Carlo Capone. «Un secondo posto che per me è semplicemente fantastico e che è merito per buona parte anche dei meccanici che mi hanno dato un sostegno notevole con il loro lavoro, lo favorito? Di certo c'è solo che quest'anno per tutti noi è un esame e decisivo per il nostro futuro, specie perché sta cambiando la generazione dei piloti al massimo livello».
Busseni ha forato e il pubblico lo aiuta.
DOVE ERO ? Bivio Autostrada.