15^ COPPA FLORIO

 18 maggio 1975

1
ALFA ROMEO 33TT12 (#1) - ARTURO MERZARIO (GIRO VELOCE 1'24"1 207.396 KMH GIRO 30^) - MASS  
 KM. 1002,915
AUTODROMO DI ENNA in 5h05'25" 197.018 kmh  207 giri (4845 x 207) - part. 16 classificati 11

 
2

ALFA ROMEO 33TT12 (#2) - PESCAROLO - BELL

3

PORSCHE OVORO 908 TURBO (#4) - JOEST - CASONI

4

PORSCHE CARRERA RSR (#?) - BERTRAMS - WISELL - SCHICKENTANZ

5

PORSCHE CARRERA RSR  (#?) - SCHICKENTANZ - BERTRAMS - WISELL

6

CHEVRON b31 1300  (#27) - "BRAMEN" - GAGLIARDI

7

PORSCHE MARTINI 908 TURBO (#?) - MULLER - KINNUNEN

8

LOLA T294  (#?) - CRESPIN - HARROWER
9
CHEVRON B26 (#?) - ANASTASIO - ARFE'
nc
CHEVRON HART B31 (#?) - GROB - HINE
nc
CHEVRON B26 (#?) - "AMPHICAR"  -  MORESCHI
rit
PORSCHE 908-3 (#5) - BARTH - KRAUS
rit
OSELLA PA 3 1600 (#?) - PETTITI - BILOTTI
rit
LOLA T290 1300 (#?) - GALLO - "PIBO"
rit
GRD 74 S 2000 (#?) - LISITANO - - "KING"
rit
CHEVRON B23 1300 (#?) - CERAOLO - "POPSY POP"

np

ALPINE RENAULT a 441 (#10) - LOMBARDI - BEAUMONT

Il vincitore Arturio merzario su Alfa Romeo 33 tt 12.

La Partenza.

 

 
DA AUTOSPRINT
PERGUSA - Due giorni prima dell'inizio ufficiale delle prove per la 15. Coppa Florio, l'Alfa Romeo era scesa ad Enna con tre delle sue sport « CC », cioè cambio centrale, secondo una definizione interna dell'AUTODELTA.
La nuova, quella con il cambio a sbalzo e la diversa distribuzione di pesi (motore ed abitacolo arretrati) ha raggiunto le altre solo il venerdì.
Nelle sessioni private, Merzario si era spinto fino a \1'21"8, approfittando della già ottima messa a punto delle ormai collaudate 33ttl2 e di giornate con temperatura piuttosto fresca, sui 16°. Non si era evidenziato nessun problema con le Goodyear intermedie, mentre invece sono bastati 10° di temperatura ambiente in più, all'inizio delle prove ufficiali del venerdì, per evidenziare qualche fenomeno di dechappaggio, cui si è ovviato passando a mescole più dure. Merzario è comunque sceso sui tempi delle prove private, e con una certa facilità, dedicandosi poi alla vettura nuova che l'Ing. Chiti vorrebbe collaudare il più a fondo possibile in vista di una sua partecipazione alla 1000 km del Nürburgring, il 1. giugno.
Mentre Jochen Mass proseguiva il suo affiatamento con la 33ttl2 N. 1 che divide con Merzario, il comasco ha fatto una ventina di giri con la L/T, in vero e proprio rodaggio. Sono stati piuttosto pochi, questi giri perché Merzario ha insistito che gli si controllassero i pneumatici posteriori a suo dire di diametro diverso. Era vero, e così se n'è andato un po' di tempo prezioso; quindi, è stato necessario compiere qualche regolazione del leveraggio di comando del cambio ed altri controlli. Nonostante ciò, Merzario ha ottenuto un buon 1'23"58 con la vettura nuova, mentre con la seconda macchina da gara Bell e Pescarolo si sono in pratica equivalsi, a livello del record del circuito della Elf 2 di Depailler. Pescarolo, al termine della prima giornata, lamentava una quinta troppo lunga (prendeva 11.800 contro i previsti 11.200).
Stesso problema di eccessiva lunghezza dei rapporti era sentito dalla Lombardi e dalla Beaumont sulla Alpine 2000, ma questo dipendeva dal fatto che i rapporti montati in partenza erano quelli che aveva usati Larrousse nella gara dell'Europeo Marche dello scorso anno, su questa stessa pista, e non si era tenuto conto che allora la barchetta francese utilizzava delle Goodyear che avevano un diametro diverso da quello delle Michelin attualmente montate. 'In quinta l'Alpine non superava i 9.600 giri, mentre era lunga anche nelle marce inferiori.
Casoni e Joest rimanevano a circa 3" dai tempi delle Alfa, con la speranza di migliorare il giorno dopo con le ultime novità aerodinamiche, ed handicappati anche dalla mancanza di molle posteriori ideali al circuito cioè un poco più dure di quelle montate. Il Brian Hart di Grob rompeva una biella, mentre l'unico incidente della giornata capitava alla Lella quando, all'uscita dalla seconda chicane, mentre la sua Alpine girava a fari accesi per provare la funzionalità dell'impianto elettrico, sempre in vista della 24 ore di Le Mans, il porta mozzo posteriore destro cedeva, e la ruota si « apriva » immobilizzando la vettura. Non c'erano altri danni, ma il difetto di fusione (accertato) al porta mozzo è preoccupante. In questa prima giornata venivano verificate, e prendevano parte alle prove, sedici vetture.
Per le prove di sabato, arrivava la Porsche Martini di Muller - Kinnunen, a vivacizzare un po' il campo. Peccato che la Porsche turbo abbia immediatamente accusato noie al cambio, che i« sputava » la quinta, per cui i tempi venuti fuori non sono stati granché, preferendo i tedeschi sistemare con calma il cambio prima della gara. Le Alfa sono uscite tutte e quattro, all'inizio della seconda giornata di prove: Mass con la n. 1, Pescarolo con la n. 2, Bell con la 2T Merzario con la sperimentale c.8 migliorata in nottata con l'abbassamento ulteriore dell'assetto, che ha dato risultati eccellenti, tanto che Merzario ha tolto un secondo abbondante al suo tempo (con questa vettura) del venerdì.
Per quanto riguarda le altre vetture del WKRT, da segnalare solo un inizio di scollamento di battistrada sulla gomma posteriore sinistra quella in appoggio, della vettura di Mass. Questo dei pneumatici continua ad essere un problema per l'Alfa, in situazioni di alta velocità e di temperatura ambiente elevata e meno male che non c'erano problemi di concorrenza.
Si è poi presentata la Porsche Ovoro con la nuova coda lunga. I risultati velocistici sono stati quel sperati, con un buon guadagno in velocità pura, 'ma l'aumento del carico sul treno posteriore ha evidenziato viepiù la mancanza di molle posteriori abbastanza rigide, risultandone quindi un assetto precario Nei curvoni Joest non è andato più in là di l'28"29 e per questo, sì è ritornati alla coda solita.
Nelle altre categorie, altro brivido per la Lombardi a metà sessione le si rompeva uno snodo sferico della sospensione posteriore destra, e per fortuna che la vettura rimaneva controllabile non subendo in pratica danni altro che alla sospensione stessa. Si vedeva finalmente John Hine al volante della sempre ecceller Chevron - Hart, cui era stato cambiato il motore, e l'inglese si portava immediatamente a ottimi livelli
Molto veloce l'adattamento anche per Gagliardi, che non aveva problemi con la Chevron di "Bramen" a scendere su tempi competitivi.
Sul finire degli allenamenti, Merzario saliva quindi sulla n. 1, quella da gara, ma ormai le prove era terminate ed in pochi giri non faceva a tempo a fare nulla.
mag.